La Cavalleria medioevale, con il suo codice d'onore e l'ideale religioso-spirituale che fortemente la caratterizza (espressi al massimo grado nella "Queste du Graal", la Ricerca del Graal del cosiddetto "Ciclo Arturiano"), rappresenta la controparte occidentale degli ideali racchiusi nel codice del Bushidorigorosamente rispettato dai Samurai del Giappone feudale.
Sebbene gli ideali cavallereschi possano apparire distanti dalla nostra realtà quotidiana, nondimeno possiamo scorgere in tali ideali una linea di condotta etica e spirituale che possa seguire da guida per gli uomini che aspirano a una reale elevazione spirituale.
Le doti ideali di un Cavaliere (non di rado disattese nella cruda realtà medievale) possono essere enunciate come segue:
cortesia e galanteria, prodezza, coraggio, condotta impeccabile, franchezza, bontà, nobiltà di cuore, generosità, pietà e temperanza, umiltà, disinteresse, forza fisica, spirito di avventura, abilità marziale, disprezzo della fatica, della sofferenza e della morte, coscienza del proprio valore, fierezza, senso dell'onore, fede in Dio, lealtà al proprio signore, fedeltà alla parola data.
L'insieme di queste doti rispecchia perfettamente gli attributi necessari a coloro che si avventurano nel sentiero dell'Iniziazione Reale, cioè nel sentiero operativo ed attivo dell'iniziato, che - giustappunto - incarna le vesti del "guerriero di Luce" per diventare "Re" o "Imperatore" del proprio Regno interiore.
Vediamo adesso come si sviluppano storicamente tali concetti che molti poeti hanno magistralmente cantato:
la Cavalleria nasce nell'antichità come casta privilegiata di combattenti a cavallo e nel Medioevo acquista un'importanza considerevole nell'Occidente cristiano divenendo simbolo di coraggio, lealtà e cortesia, da cui poi avrà origine il concetto di "gentiluomo".
Simbolicamente la padronanza sul cavallo rappresenta il controllo e la gestione dei piani di potenza ed istintuali dell'essere (essendo il cavallo da sempre un animale simbolo di potere), se tale padronanza viene posta al servizio della Bellezza, della Bontà e della Verità otteniamo realmente un iniziato degno di tale nome!
La Cavalleria si sviluppa in Europa con la nascita (tra il IX secolo e sino al XII) di una nuova organizzazione socio-politica a cui diamo il nome di Feudalesimo. I sovrani dell'epoca, per gestire i propri estesi domini in un'epoca particolarmente soggetta ad invasione e briganteria, concessero in beneficio a vari signori di nobile famiglia, vaste terre di loro proprietà (detti appunto feudi). Il ricevente veniva nominato, nel corso di una solenne cerimonia di investitura, Vassallo del Re, e tale titolo lo impegnava, con un giuramento di fedeltà, a fornire al re aiuto militare e appoggio finanziario qualora fosse stato necessario. A loro volta i feudatari si assicuravano il servigio di "uomini d'arme" educati ai valori cavallereschi.
La pratica per diventare cavaliere era piuttosto lunga e complessa: l'aspirante entrava a 7 anni al servizio di un signore, a 14 anni otteneva il riconoscimento di scudiero e solo a 21 anni poteva essere nominato Cavaliere.
Attorno all'XI sec. il rituale di investitura a Cavaliere prevedeva che il giovane nobile eseguisse prima dei bagni di purificazione e che trascorresse una notte (o più) in preghiera in totale oscurità, per risorgere a "Nova Vita" vestito totalmente di bianco. Nel corso della cerimonia di vestizione il futuro Cavalierericeveva la spada da un padrino che gli dava la collata (o palmata: colpo violento sulla nuca o sulla guancia, simbolo di sottomissione); ogni parte dell'armatura simboleggiava uno dei doveri che il Cavaliere andava ad assumere, ricordati da un discorso iniziatico che veniva espresso durante la solenne vestizione: il neo Cavaliere si impegnava così a difendere la Fede e a "proteggere la vedova, l'orfano ed il povero, senza dare mai tregua ai malvagi". Successivamente il Cavaliere montava a cavallo e correva unaquintana in cui doveva dare prova della sua forza e della sua abilità.
Il Codice Cavalleresco nasce dall'unione dell'abilità militare e dal coraggio del "miles" (l'appartenente alla casta dei guerrieri), unita alla forte influenza degli ideali spirituali cristiani - che richiedevano qualità quali fede, temperanza ed umiltà - ed infine dalle esigenze delle regole di corte che obbligavano il Cavaliere ad "agire con forza con una mano" (in difesa della giustizia) ma di "manifestare cortesia e rispetto per le dame con l'altra"; nella Cavalleria sarebbero infine confluite anche componenti misteriche di derivazione greca e druidica, ed anche più antiche.
Dal principio di onorare e rispettare le dame nasce il concetto di "amor cortese", cioè la devozione romantica per una donna sessualmente non raggiungibile (spesso donna di un altro uomo), concetto mutuato probabilmente anche dalla devozione per la Madonna ed esotericamente riconducibile alla celebrazione di Sophia (la Saggezza Divina); mentre l'ideale di perfezione cristiana nella vita militare, e l'obbligo di combattere per la fede, diede origine alla fondazione degli ordini cavallereschi cristiani (insieme monaci e guerrieri), di cui ricordiamo i più importanti:
i Cavalieri Ospitalieri (detti poi di San Giovanni, di Rodi e infine diventati il "Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta") erano sostanzialmente monaci benedettini divenuti cavalieri cristiani (detti anche cavalieri giovanniti), che avevano come base l'ospedale di San Giovanni in Gerusalemme;
i Cavalieri Templari: cavalieri e monaci cristiani della regola di San Bernardo (cistercensi), avevano la base nella moschea di Al-Aqsa presso il Tempio di Salomone in Gerusalemme;
i Cavalieri Teutonici: Nobili Cavalieri Tedeschi a cui Papa Celestino diede la regola monastica di Sant'Agostino;
i Cavalieri del Santo Sepolcro: organizzati da Goffredo di Buglione, dovevano obbedienza al Patriarca di Gerusalemme e seguivano la regola di Sant'Agostino. La loro sede era situata presso la Basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme.
A partire dal Basso Medioevo vennero fondati ordini cavallereschi laici (quale l'Ordine della Giarrettieraistituito in Inghilterra da Edoardo III attorno al 1344), ma già in quel periodo la Cavalleria e il suo codice erano diventati poco più che un complesso di regole d'etichetta.