Lo gnosticismo fu quella tendenza religiosa di carattere sincretico che ebbe grande diffusione, particolarmente nel secondo secolo, nell'ambito del cristianesimo delle origini. Le sue origini e le complesse diramazioni sono ancora discusse né sono state sufficientemente chiarite. Difatti, alle testimonianze di scrittori cristiani come Ireneo, Ippolito ed Epifanio, in epoca contemporanea si sono aggiunte oltre quaranta opere gnostiche scoperte in Egitto (1946) che, per i loro contenuti, hanno aumentato le perplessità degli studiosi.
E' comunque opinione generale che lo gnosticismo non costituisca una degenerazione interna al cristianesimo, ma che derivi da elementi preesistenti scaturiti da corpi religiosi misterici, da correnti magico-astrologiche dell'Oriente e dall'ermetismo, dalla qabbalah e dal giudaismo alessandrino (Filone Ebreo ed Aristobulo), nonché dalle filosofie ellenistiche. Questo insieme di dottrine, poco coerente ed assolutamente non compatto, ha trovato nella figura di Gesù Cristo il suo punto naturale di arrivo. Inoltre, gli studiosi biblici attuali sono portati a distinguere una "gnosi volgare" con esponenti come Simon Mago, Carpocrate o Menandro, ed una "gnosi dotta" che ebbe il suo centro principale ad Alessandria d'Egitto e che fu rappresentata da teologi come Marcione, Valentino o Basilide ma, nel suo complesso, lo gnosticismo suscitò preoccupazioni teologiche tra i cosiddetti Padri della Chiesa, primariamente Tertulliano. Infatti una gnosi ortodossa si insinuò anche nel cristianesimo attraverso le opere di Origene.
Elemento comune a tutte le tendenze gnostiche fu la conoscenza (difatti "gnosis" significa in greco antico "sapienza") riservata a pochi iniziati, grazie alla quale essi sarebbero giunti alla visione della sfera divina e della verità.
Altro elemento caratterizzante dello gnosticismo fu il dualismo tra spirito e materia, tra anima e corpo. L'esasperazione di questo dualismo provocò da una parte atteggiamenti spiccatamente ascetici, da un'altra il rifiuto di ogni legge morale, peraltro considerata inferiore alla gnosi. Inoltre i teologi gnostici fecero largo uso del concetto neoplatonico di emanazione: da Dio, "eone" (entità) perfettissimo, sarebbero emanate entità inferiori e tutte insieme avrebbero dato origine al "pleroma", in altre parole alla dimensione della pienezza del divino. Da un demiurgo inferiore sarebbe però derivato per degenerazione il mondo materiale, così che Iddio nella sua infinita bontà avrebbe inviato sulla terra un altro eone, Gesù il Salvatore, al fine di redimere gli esseri umani dal peccato e dalle ristrettezze della materia, quantunque l'incarnazione e la morte si sarebbero dovute intendere come simboliche.
Gli illuminati dalla luce della conoscenza portata da Gesù potrebbero salvarsi risalendo dopo la morte al pleroma, con un viaggio spirituale al quale corrisponderebbe l'abbandono progressivo degli aspetti materiali e corporei. Inoltre occorre riferire che nella gnosi ha rivestito un ruolo determinante l'elemento magico. In determinate circostanze, sarebbe stata proprio la conoscenza da parte degli iniziati di certune parole, nomi e cifre magiche, che avrebbero consentito di controllare e di sottomettere le forze planetarie.
Nell'antico grimorio Pistis Sophia si ritrovano infatti glifi magici, sigilli ed invocazioni rituali estremamente elaborate. Il sistema operativo sembra fosse basato principalmente sull'utilizzo della visualizzazione e della ripetizione ossessiva del nome del demone planetario scelto per l'evocazione. Questa prassi avrebbe consentito all'iniziato gnostico di superare e di neutralizzare, nel corso di un preteso viaggio astrale, l'influenza e gli influssi dannosi dei guardiani, posti ognuno a sorveglianza di un singolo pianeta. La conoscenza delle segrete nozioni di magia avrebbe potuto in questa maniera vanificare la malevola forza contraria del "signore di questo mondo" (demonio) e dalla moltitudine delle divinità intermedie ad esso asservite.