C’e stato un tempo che Malta, l’isola dei Cavalieri di S. Giovanni, poi divenuti Sacro Ordine Ospitaliero dei Cavalieri di Malta, era il ponte ideale tra la Terrasanta e la Francia, allora Centro della Cristianità. Terra ideale, finite le Crociate, per mantenere e perpetuare lo spirito dei Cavalieri del tempo prima , templari o poi altri ordini di monaci guerrieri o cavallereschi. Essere cavaliere un tempo, povero soldato di Cristo, non significava solo combattere per il Cristo o assistere feriti, morenti o pellegrini. Ma soprattutto significava essere al servizio di Dio, per ogni causa ed in ogni momento, cioè essere soldati del Cristo, che andava servito con amore, onore, fede, devozione per la gloria di Colui che era il CAVALIERE DI TUTTO e di TUTTI. Questi erano gli ideali dei Cavalieri di un tempo, preparati a sottostare ad una rigida disciplina e ad offrire la propria vita per la gloria del Redentore. Sono tornato a Malta, forse dopo secoli, come tanti altri che furono Cavalieri, ed ho ricevuto dai Maestri un messaggio durissimo. Oggi nel mondo chi si è reincarnato ed era stato Cavaliere, non è più degno di portare quel titolo, perché con il passare dei secoli sono stati persi gli ideali, i sacri principi, che erano la forza dei Cavalieri, i valori su cui fondavano la loro disciplina. I monaci guerrieri che avevano dominato la scena europea delle Crociate al XVII secolo almeno, i depositari dei segreti più occulti, custodi delle grandi verità della nostra storia e della parola del Cristo, oggi, diceva il messaggio, hanno inseguito il potere, il danaro, i piaceri del mondo, come tutti. Anche quando erano ai più alti gradi delle sette segrete, degli organismi del potere economico e politico più o meno occulto, dei vari ordini ecclesiastici o vicini alle Chiese. E i Maestri ci ricordano tutto questo, come lo ricordano ad ogni uomo e a ogni donna che hanno perduto la fede, i principi e gli ideali del vivere secondo natura e coscienza. Un pellegrinaggio a Malta, nella Cattedrale di San Giovanni, dove centinaia di lapidi intarsiate di marmo colorato, ci ricordano la potenza e la gloria dei Cavalieri di un tempo, è come un viaggio nella nostra storia passata, alla ricerca dei sentimenti e dei principi che abbiamo perduto. Davanti a quelle tante lapidi, di nobili Cavalieri francesi, italiani, tedeschi, vissuti soprattutto tra il 1500 e il 1700, cercavo tra i nomi o le scritte in latino, qualche indicazione o riferimento che potesse farmi capire in quale di quelle tombe potevano esserci le ossa di chi aveva vissuto con la mia anima in quei tempi. E qual era stato il suo nome, il suo casato, il blasone, la nazionalità, le gesta, la gloria. Una ricerca senza fine, di lapide in lapide, questo ha un nome che somiglia al mio, questo aveva combattuto a Lepanto con un mio avo, quell’altro aveva i miei stessi natali, questo ha uno stemma che mi è familiare. E così via. Dopo alcune ore di ricerche, dopo aver fatto tante foto, e dopo qualche visita nell’attiguo museo, per rifarmi al vista con uno dei quadri più straordinari di tutti i tempi, il martirio del Battista di Caravaggio, mi chiusi in meditazione in un angolo di quella straordinaria Cattedrale, ricchissima di storia e di tesori artistici. La mia ricerca di quello che fui, sembrava fallita. E da dentro una sensazione, poi un pensiero, sempre più forte e chiaro mi saliva dal cuore alla mente. “Che cosa sei venuto a cercare tra tante tombe? Chi eri? E perché vuoi saperlo? Per vanità? Per curiosità? E che ne fai di un nome o della polvere di povere ossa? Non è una tomba o un nome quello che devi venire a cercare qui. Ma è lo spirito del Cavaliere che eri che devi cercare e trovare. Prega, supplica di trovarlo, perché è quello spirito che ha portato nel mondo i “poveri soldati di Cristo” di un tempo e che rese straordinaria, meravigliosa, la loro missione. E se tu credi di essere stato un Cavaliere, e di aver dato la vita sulle mura di Gerusalemme, o nell’assedio di Malta, o per qualsiasi altra azione a difesa dell’onore del Cristo, è quello lo spirito, l’ideale che devi ritrovare e che devi mettere al centro della tua vita, dentro il tuo cuore, per farti tornare a combattere. Non più contro gli infedeli, o i nemici del tuo Ordine, ma contro altri nemici, che cercano di impedire la tua nuova missione, o forse contro te stesso, quando sei preso dalla paura di non farcela, e vorresti abbandonare tutto per i piaceri del mondo. Ognuno di noi può trovare dentro di sé lo spirito del Cavaliere. Lo trovi, lo rafforzi, lo faccia diventare la bandiera della sua fede. E con questa bandiera spiegata potrà ricominciare a correre per i sentieri più gloriosi della sua strada, con rinnovato ardore, al servizio del Cavaliere di tutti i Cavalieri.