Le Prerogative degli ordini cavallereschi sono i privilegi, le potestà, le qualità d'animo dei cavalieri.
La vasta letteratura e la consolidata dottrina, interprete della tradizione cavalleresca e delle norme giuridiche degli ordinamenti statuali o nobiliari che hanno avuto o hanno tuttora legittimità, consentono di affermare che possono essere propriamente definiti "Ordini Cavallereschi" quelli creati dai Sommi Pontefici o da Sovrani cattolici con l'autorizzazione dei Papi ovvero con la loro protezione. Nel senso si sono costantemente espressi autorevoli e noti studiosi quali Licurgo Cappelletti, Giacomo Carlo Bascapè, Luigi Cibrario, Goffredo di Crollalanza, R. Cuomo, A. Pecchioli, Luciano Pelliccioni Poli, A. Spada, A. Pezzana, Domenico Libertini, Alessandro Gentili , Ph. Puy de Clinchamps, D. Visieux, Franco Cuomo
Tutti i consessi comunque denominati ordini cavallereschi che non discendono dalla Fons honorum dei Sommi Pontefici (come gli ordini delle Repubbliche[4] o delle Monarchie non cattoliche, o creati dopo che una dinastia avesse abbandonato tale religione) non sono pertanto che ordini di merito ed i titoli o gradi in essi conferiti non sono onorificenze bensì decorazioni.
In questo senso sono quindi ordini cavallereschi gli Ordini equestri pontifici, il Sovrano Militare Ordine di Malta (la cui denominazione storica era Ordine ospitaliero e militare di San Giovanni di Gerusalemme, detto poi di Rodi e infine di Malta), l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed altri.