Canta giullare, canta per me
di quella Terra che oggi non c'è
poi che la brezza m'ha già raccontato
di Camelot, mitica, regno fatato.
La storia tramanda Vivianne la bella
Dama del Lago, fulgente di stella
ella che, sola, al cor suo celava
l'incanto che Excalibur forte emanava.
Canta giullare, canta per me
di quella Terra che oggi non c'è
narra di Artù, figlio del Drago
che re fu di gloria e d'onore mai pago
colui che da solo, ancor giovinetto
la mitica spada estrasse dal letto
che eterno Destino avea suggellato
in granitico marmo da sempre inviolato.
Canta giullare, canta per me
di quella Terra che oggi non c'è
narrami storie di magici incanti
di Avalon mistica e dei suoi regnanti:
il vecchio Merlino patron di portenti
e Morgana maliarda d'oscuri intenti
che oggi direm son vago sembiante
del bene più puro e del mal deformante.
Canta giullare, canta per me
di quella Terra che oggi non c'è
ma che ancor oggi l'eco riporta
di amor passionale che pena e conforta
su canta Ginevra, leggiadra regina
e il bel Lancillotto, che giunse a rovina
per quel sentimento che entrambi li prese
esempio immortale di amore cortese