Umberto Brignardello |
La crociata dei fanciulli o crociata dei bambini è il nome dato ad una serie di eventi, reali o leggendari, avvenuti nel 1212 dei quali esistono diversi resoconti spesso contraddittori e che sono tuttora materia di dibattito fra gli storici.
La versione tradizionale afferma che nel maggio del 1212 un pastorello dodicenne di nome Stefano proveniente dalla cittadina di Cloyes-sur-le-Loir, nei pressi del villaggio di Châteaudun nell'Orléans, si presentò alla corte di Re Filippo II di Francia affermando che Cristo in persona gli era apparso mentre conduceva le pecore al pascolo e gli aveva ordinato di raccogliere fedeli per la crociata, consegnandogli anche una lettera per il re, il quale ordinò al fanciullo di tornare a casa, ma questi non si lasciò scoraggiare ed iniziò a predicare in pubblico sulla porta dell'abbazia di Saint-Denis. Prometteva a quelli che si sarebbero uniti a lui che i mari si sarebbero aperti davanti a loro, come aveva fatto il Mar Rosso con Mosè e che sarebbero così arrivati a piedi fino alla Terra Santa.
Il ragazzo iniziò a viaggiare per la Francia raccogliendo proseliti e facendosi aiutare nella predicazione dai suoi convertiti.
Alla fine la Crociata partì verso Marsiglia.
I piccoli crociati si precipitarono al porto per vedere il mare aprirsi ma, poiché il miracolo non avveniva, alcuni si rivoltarono contro Stefano accusandolo di averli ingannati, e presero la via del ritorno.
Molti rimasero in riva al mare, ad aspettare il miracolo ancora per alcuni giorni, finché due mercanti marsigliesi (secondo la tradizione si chiamavano Ugo il Ferro e Guglielmo il Porco) offrirono ai fanciulli un "passaggio gratis". Stefano accettò di buon grado e così partirono sette navi con a bordo l'intero contingente di bambini.
Due delle sette navi affondarono per una tempesta a largo dell'isola dei Ratti, vicino all'Isola di San Pietro (in Sardegna) e tutti i loro occupanti morirono affogati. I fanciulli superstiti furono consegnati dai mercanti di Marsiglia ad alcuni musulmani che li vendettero come schiavi.
La versione tradizionale afferma che nel maggio del 1212 un pastorello dodicenne di nome Stefano proveniente dalla cittadina di Cloyes-sur-le-Loir, nei pressi del villaggio di Châteaudun nell'Orléans, si presentò alla corte di Re Filippo II di Francia affermando che Cristo in persona gli era apparso mentre conduceva le pecore al pascolo e gli aveva ordinato di raccogliere fedeli per la crociata, consegnandogli anche una lettera per il re, il quale ordinò al fanciullo di tornare a casa, ma questi non si lasciò scoraggiare ed iniziò a predicare in pubblico sulla porta dell'abbazia di Saint-Denis. Prometteva a quelli che si sarebbero uniti a lui che i mari si sarebbero aperti davanti a loro, come aveva fatto il Mar Rosso con Mosè e che sarebbero così arrivati a piedi fino alla Terra Santa.
Il ragazzo iniziò a viaggiare per la Francia raccogliendo proseliti e facendosi aiutare nella predicazione dai suoi convertiti.
Alla fine la Crociata partì verso Marsiglia.
I piccoli crociati si precipitarono al porto per vedere il mare aprirsi ma, poiché il miracolo non avveniva, alcuni si rivoltarono contro Stefano accusandolo di averli ingannati, e presero la via del ritorno.
Molti rimasero in riva al mare, ad aspettare il miracolo ancora per alcuni giorni, finché due mercanti marsigliesi (secondo la tradizione si chiamavano Ugo il Ferro e Guglielmo il Porco) offrirono ai fanciulli un "passaggio gratis". Stefano accettò di buon grado e così partirono sette navi con a bordo l'intero contingente di bambini.
Due delle sette navi affondarono per una tempesta a largo dell'isola dei Ratti, vicino all'Isola di San Pietro (in Sardegna) e tutti i loro occupanti morirono affogati. I fanciulli superstiti furono consegnati dai mercanti di Marsiglia ad alcuni musulmani che li vendettero come schiavi.