Tomasella Marco |
L’amicizia è un sentimento affettuoso e quasi fraterno che unisce le persone in una cosa sola e trasforma l’io in un noi. Permette di partecipare e condividere tutto con l’altro: che significa gioire quando l’altro gioisce e soffrire quando l’altro soffre. Solo l’Amore con la "A" maiuscola può arrivare a tanto. L’amicizia è pertanto quell’affetto che fonde la ragione con il sentimento. La ragione che è una facoltà dell’intelletto dove si conoscono le cose, i fatti, discernere e giudicare, interviene per vagliare e stabilire con l’altro, quando è possibile, una reciproca somiglianza sulla vita, sulle abitudini, sulle aspirazioni umane e perché no, anche in quelle divine. Il sentimento quale veicolo di affetto che la ragione rende puro e dolce. L’amicizia sotto questo punto di vista è un ideale da perseguire con tenacia perché: "Chi trova un amico trova un tesoro".
Nell’amicizia anche se non rispecchia l’ideale di un sentimento affettuoso, fraterno, puro e disinteressato, è pur sempre possibile coltivare il desiderio di avere accanto una persona fedele, fidata che possa valorizzare la mia esistenza.
Molti sollecitati da questo moto interiore hanno cercato l’amicizia vera, ma con il tempo sono stati delusi se non traditi proprio nel sentimento. Ecco, dunque, la necessità di vagliare bene a priori la situazione. Superato questa valutazione, si può aprire il proprio cuore alla persona buona e generosa, capace di perseguire insieme il vero bene.
Altri, con perfidia, utilizzano il legame d’amicizia per stringere relazioni vantaggiose la cui finalità è l’interesse, la passione se non il vizio. La relazione così impostata non può essere stabile e nemmeno superare le difficoltà, perché quando viene a mancare l’interesse o la gratificazione, si spezza. Questo non succede nella vera autentica amicizia perché ha in sé la capacità di superare prove e sofferenze.
Anche l’amicizia che si fonda sull’apparenza è destinata al naufragio, perché è inganno. Difatti com’è possibile stabilire un rapporto affettuoso con chi è avaro, disonesto, lussurioso ed egoista? Com’è possibile mantenere l’amicizia attraverso l’adulazione, la mancanza di stima, la frode, l’inganno, l’interesse o semplicemente per poggiarsi su di un gruppo? L’amicizia non può essere una questione di calcolo, nemmeno può essere solo una questione di affetto. "L’amico fedele è medicina che dà vita." (Sir 6,16). Non c’è, infatti, medicina più forte, più efficace o più eccellente per le nostre ferite, in tutte le cose terrene, che avere accanto chi soffre insieme con noi nella sventura o goda dei nostri successi.
Ad ogni modo l’amicizia e sempre un’esperienza esaltante perché scopre la gioia di ritrovarsi e condividere, il piacere di stare insieme, il desiderio di volersi bene. Nell’amicizia si possono condividere i pensieri e le attese anche senza le parole, è un sentimento fra più belli da vivere perché dona emozioni, complicità e nella gratuità rende più ricchi.
L’amicizia come virtù dà sapore a tutte le altre virtù, con la sua forza reprime i vizi, tempera le avversità e modera le prosperità e nulla può essere piacevole senza un amico. "Se infatti uno cade, può essere rialzato dal compagno: guai a chi è solo, se cade non c’è chi lo rialzi". (Qo 4,10). E chi è senza amici vive nella solitudine.
Senza dubbio il miglior amico possibile è Gesù: "Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio". (Gv 15,15). Lui ci ha offerto il modello della vera amicizia quando ha detto: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". (Mt 22,39). Se pensi che sia impossibile preferire l’amico a te stesso, cerca almeno di metterlo sul tuo stesso piano. Se ci tieni a essere un amico ma non conosci il sentimento allora non potrai voler bene, poiché il modello si basa sull’amore. Nell’amicizia, che è dono, si intuisce l’affettuosa presenza di Dio, perché c’è sempre qualcosa di misterioso nella sua nascita, sgorga quando non lo aspetti perché Dio ha spalancato le porte del cuore.
Come potrai trovare nell’altro ciò che non è in te? Come puoi esigere da altri la lealtà, la sincerità, il disinteresse, la fedeltà, l’altruismo se sei bugiardo, sleale, interessato, infedele ed egoista? Prima devi trovare in te le cose che pretendi da altri e solo dopo le potrai offrire a quella persona che ritieni possedere le cose che tu desideri.
L’amico è chi non teme di aprire il cuore e di offrire quanto è in esso contenuto. L’amicizia, sotto questo punto di vista, è un cammino verso l’amicizia con Cristo perché Lui è la vera luce e il modello riassunto dalle parole veraci: "Ama il prossimo tuo come te stesso".
L'amicizia ha occhi semplici e casti; cortese e schietta. Se ci sono sospiri saranno per il cielo. Le libertà solo per lo spirito. I lamenti solo per Dio perché non è abbastanza amato. L’amicizia non sopravvive al peccato perché necessita delle virtù.
L’amico diventa nemico quando vuole condurci al peccato, alla rovina, alla dannazione. Queste sono le prove evidenti di una falsa amicizia qualunque sia il peccato. Se l’amico è preda del vizio, la nostra amicizia è viziosa, poiché manca la base di una sincera e solida virtù sostituita da una moralità apparente o un aspetto sensuale.
L’amicizia ha bisogno di tempo, di silenzio, di sensibilità per far scaturire dal cuore parole che non sono destinate solo all’amico, ma che descrivono il mistero della vita, ed è qualcosa che cresce come un dono, perché
Nell’amicizia anche se non rispecchia l’ideale di un sentimento affettuoso, fraterno, puro e disinteressato, è pur sempre possibile coltivare il desiderio di avere accanto una persona fedele, fidata che possa valorizzare la mia esistenza.
Molti sollecitati da questo moto interiore hanno cercato l’amicizia vera, ma con il tempo sono stati delusi se non traditi proprio nel sentimento. Ecco, dunque, la necessità di vagliare bene a priori la situazione. Superato questa valutazione, si può aprire il proprio cuore alla persona buona e generosa, capace di perseguire insieme il vero bene.
Altri, con perfidia, utilizzano il legame d’amicizia per stringere relazioni vantaggiose la cui finalità è l’interesse, la passione se non il vizio. La relazione così impostata non può essere stabile e nemmeno superare le difficoltà, perché quando viene a mancare l’interesse o la gratificazione, si spezza. Questo non succede nella vera autentica amicizia perché ha in sé la capacità di superare prove e sofferenze.
Anche l’amicizia che si fonda sull’apparenza è destinata al naufragio, perché è inganno. Difatti com’è possibile stabilire un rapporto affettuoso con chi è avaro, disonesto, lussurioso ed egoista? Com’è possibile mantenere l’amicizia attraverso l’adulazione, la mancanza di stima, la frode, l’inganno, l’interesse o semplicemente per poggiarsi su di un gruppo? L’amicizia non può essere una questione di calcolo, nemmeno può essere solo una questione di affetto. "L’amico fedele è medicina che dà vita." (Sir 6,16). Non c’è, infatti, medicina più forte, più efficace o più eccellente per le nostre ferite, in tutte le cose terrene, che avere accanto chi soffre insieme con noi nella sventura o goda dei nostri successi.
Ad ogni modo l’amicizia e sempre un’esperienza esaltante perché scopre la gioia di ritrovarsi e condividere, il piacere di stare insieme, il desiderio di volersi bene. Nell’amicizia si possono condividere i pensieri e le attese anche senza le parole, è un sentimento fra più belli da vivere perché dona emozioni, complicità e nella gratuità rende più ricchi.
L’amicizia come virtù dà sapore a tutte le altre virtù, con la sua forza reprime i vizi, tempera le avversità e modera le prosperità e nulla può essere piacevole senza un amico. "Se infatti uno cade, può essere rialzato dal compagno: guai a chi è solo, se cade non c’è chi lo rialzi". (Qo 4,10). E chi è senza amici vive nella solitudine.
Senza dubbio il miglior amico possibile è Gesù: "Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio". (Gv 15,15). Lui ci ha offerto il modello della vera amicizia quando ha detto: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". (Mt 22,39). Se pensi che sia impossibile preferire l’amico a te stesso, cerca almeno di metterlo sul tuo stesso piano. Se ci tieni a essere un amico ma non conosci il sentimento allora non potrai voler bene, poiché il modello si basa sull’amore. Nell’amicizia, che è dono, si intuisce l’affettuosa presenza di Dio, perché c’è sempre qualcosa di misterioso nella sua nascita, sgorga quando non lo aspetti perché Dio ha spalancato le porte del cuore.
Come potrai trovare nell’altro ciò che non è in te? Come puoi esigere da altri la lealtà, la sincerità, il disinteresse, la fedeltà, l’altruismo se sei bugiardo, sleale, interessato, infedele ed egoista? Prima devi trovare in te le cose che pretendi da altri e solo dopo le potrai offrire a quella persona che ritieni possedere le cose che tu desideri.
L’amico è chi non teme di aprire il cuore e di offrire quanto è in esso contenuto. L’amicizia, sotto questo punto di vista, è un cammino verso l’amicizia con Cristo perché Lui è la vera luce e il modello riassunto dalle parole veraci: "Ama il prossimo tuo come te stesso".
L'amicizia ha occhi semplici e casti; cortese e schietta. Se ci sono sospiri saranno per il cielo. Le libertà solo per lo spirito. I lamenti solo per Dio perché non è abbastanza amato. L’amicizia non sopravvive al peccato perché necessita delle virtù.
L’amico diventa nemico quando vuole condurci al peccato, alla rovina, alla dannazione. Queste sono le prove evidenti di una falsa amicizia qualunque sia il peccato. Se l’amico è preda del vizio, la nostra amicizia è viziosa, poiché manca la base di una sincera e solida virtù sostituita da una moralità apparente o un aspetto sensuale.
L’amicizia ha bisogno di tempo, di silenzio, di sensibilità per far scaturire dal cuore parole che non sono destinate solo all’amico, ma che descrivono il mistero della vita, ed è qualcosa che cresce come un dono, perché