Le costruzioni dovute ai templari sono per definizione quanto resta di più comunemente accessibile, perché i monumenti, al contrario dei testi, sono facili da vedere, quindi da riconoscere e da identificare.
Ciononostante gli errori abbondano anche in questo campo: errori provenienti da identificazioni false; l'esempio più evidente è quello della fortezza di Gisors in Normandia, a proposito della quale sono state forgiate assurde leggende prive di ogni fondamento storico, perché Gisors era stata affidata alla custodia dei templari solo per qualche mese nel corso delle vertenze fra il re di
Francia e il re d'Inghilterra, e se è stata, come molte altre fortezze in Francia, la prigione di numerosi templari, non può in alcun modo figurare come «fortezza templare». Una leggenda tenace, non sostenuta da nessun testo, attribuisce ai templari anche il castello di Gréoux in Provenza, che, nel suo stato attuale, può risalire solo al secolo XIV. Altri errori
provengono da persistenti leggende divenute di dominio pubblico dopo essere state accreditate nel secolo XIX, come quella secondo cui le chiese dei templari erano di forma rotonda, costruite a pianta centrale. Oggi l'erudizione moderna, con i lavori di Élie Lambert, ha fatto giustizia di un'affermazione alla quale l'autorità di Viollet-le-Duc dava qualche peso, ma che proveniva soprattutto da una generalizzazione abusiva.
Quando si parla di architettura dei templari bisogna tener presente numerosi tipi di costruzioni: le più comuni quelle delle loro commende o fattorie in Occidente; le più tipiche le loro costruzioni militari; infine le costruzioni religiose, chiese o cappelle. Ma per essere assolutamente valido un simile studio dovrebbe essere preceduto da censimenti completi dei monumenti che rimangono. Ora, per quanto possa sembrare incredibile, questi censimenti sono stati appena
cominciati. In alcune regioni sono stati condotti in modo particolarmente approfondito, come in Provenza; così pure in Charente, dove i lavori di Charles Daras forniscono ormai informazioni molto sicure. Anche di qualche altra regione, come quella di Coulommiers o pure la Franca Contea, sono in corso il censimento e lo studio. Infine i lavori, condotti in vista dell'Inventario generale dei monumenti di Francia, permetteranno fra poco di disporre di tali censimenti, base indispensabile
per studi seri. Questo per quanto riguarda la Francia; studi simili sono condotti all'estero, per esempio in Spagna o in Portogallo, dove rimangono brillanti esemplari dell'attività architettonica dei templari.
I templari hanno avuto in Occidente circa novemila commende. La maggior parte di tali commende era costituita da complessi di edifici agricoli, costruiti su terre che i templari si erano visti attribuire dalla generosità di qualche signore e da cui traevano le risorse più sicure, sotto forma di grano, di vino, di olio, o anche di bestiame e di prodotti come la lana dei montoni. Quindi si tratta, per lo più, di possedimenti rurali che ricordano—lo si è fatto più volte notare — le fattorie o priorati cistercensi, ossia i monasteri di questo Ordine, la cui affinità spirituale con i templari si afferma anche attraverso un'affinità architettonica. Molto spesso gli edifici formano un quadrato con la cappella a sud, il refettorio a nord e al centro il cortile, come in molte aziende agricole del tempo. Su questo cortile danno le scuderie. L'allevamento del cavallo è evidentemente essenziale per quest'ordine di monaci-cavalieri e sono le commende occidentali a fornire la
rimonta per i cavalieri di Terra Santa. Spesso una commenda si compone anche di edifici rettangolari con una torre d'angolo, attraverso la quale si accede ai piani superiori e, sempre a sud, di una cappella.
La maggior parte delle commende rurali del Tempio in Francia si presenta con questo aspetto, forse un poco deludente per l'immaginazione: robusti agglomerati agricoli nei quali, visibilmente, si è data molta importanza ai granai, alle scuderie, alla cappella più che alla fortificazione. Quando questa esiste nella maggior parte dei casi è posteriore all'occupazione dei templari: infatti, per esempio, a La Couvertoirade la cinta fortificata risale solo al secolo XIV, quando questa
zona delle pianure desertiche di Larzac, che fu donata all'ordine del Tempio dal visconte di Millau, fu affidata agli ospitalieri. In verità, non lontano di lì, La Cavalerie, sede della commenda, fu probabilmente fortificata fin dall'epoca dei templari, ma la presenza dei bastioni può spiegarsi solo con il bisogno di un apparato di difesa in questa regione molto selvaggia. Altrove i templari, ovunque nelle loro costruzioni occidentali, si rivelano solo sotto l'aspetto pacifico di
agricoltori, preoccupati di valorizzare i loro terreni; solo in Terra Santa e nella penisola iberica si rivelano nel loro aspetto di combattenti. Del resto, anche a Parigi, i templari si sono fatti conoscere anzitutto per i lavori di risanamento del quartiere che si chiama sempre Le Marais, «la palude»; questo terreno paludoso, attiguo ai fabbricati della commenda, è stato da loro trasformato in orti, che per lungo tempo avrebbero fornito alimenti alla città di Parigi.
Nelle costruzioni dei templari appare invece costante la cappella o la chiesa. Dal 1139, una ventina d'anni dopo la fondazione, l'ordine del Tempio ottiene da Papa Innocenzo II il permesso di costruire cappelle per uso dei fratelli. Questi edifici erano generalmente serviti dai cappellani addetti all'Ordine che, contemporaneamente, si trovava liberato dalla tutela dei vescovi; il che, come abbiamo visto, doveva suscitare numerose gelosie e rancori da parte del clero secolare.
Per esempio la cappella di Fontenotte, in Côte-d'Or, si apre su un complesso quadrato con un giro di scale rotondo nell'angolo interno. Presenta una navata rettangolare lunga circa quindici metri e larga sei, con un coro più stretto che termina con un catino piatto forato da tre finestre a tutto sesto. L'insieme è coperto da una volta a botte spezzata, sostenuta
nella navata da un arco portante appoggiato su due mensole.
È una pianta molto semplice, che si trova nella maggior parte delle chiese dei templari: un rettangolo chiuso spesso da un catino piatto o da un'abside semicircolare come in molte altre chiese dei secoli XII e XIII. Come le commende stesse sono costruzioni robuste, ma senza particolari ricercatezze.
Régine Pernoud, I templari
TRATTO DAL SITO : TRADIZIONE TEMPLARE