GABINETE Zona Almagro
Av Corrientes y Av Medrano
Caba Ar
Modalidad Reserva Anticipada
deucalio@gmail.com
Lunes a Sabados
* utilizo de material descartable (cubrecamilla individual, etc)
jueves, junio 30, 2011
Entradas en Italiano La Mente e suoi processi
Il Diksha è un processo di crescita e di profonda trasformazione personale. In questo senso non è niente altro che un viaggio. In questo viaggio la misura della propria crescita viene constatata a seconda di quanto conflitto sperimentiamo ancora nella nostra vita, nelle nostre relazioni, con noi stessi e con il mondo in generale.
Detto in termini semplici, se vuoi crescere devi fare in modo che il tuo livello di conflitto interiore si riduca. Non c’è vera crescita se non c’è una riduzione nel nostro livello di conflitto interiore. Questo è un indicatore infallibile e al 100% affidabile.
Da questo punto di vista già sappiamo che il primo elemento da affrontare sono le nostre ferite o cariche emotive, infatti diamo uno sguardo approfondito a questa tematica in modo esperienziale nel corso Oneness Awakening dove si diventa DG.
Ma loro non sono tutto né spiegano al 100% la natura del nostro conflitto nelle sue cause. Spesso ascoltiamo Sri Bhagavan, fondatore del fenomeno dell’Oneness University , dirci: “la causa radice della sofferenza umana è la mente”.
In effetti, senza conoscere cos’è la mente, come agisce e come opera vedremo non sparire i nostri livelli di conflitto. Pertanto è fondamentale dare uno sguardo in dettaglio e in profondità alla mente umana.
Cos'è la mente?
In parole pragmatiche e molto semplici, la mente non è niente altro che “il processo continuo di pensiero” che sperimentiamo quotidianamente. Questo flusso è diventato abitudinario, ovvero, avere un costante processo di pensiero nella testa anche se non c’è bisogno o utile è diventato normale per noi.
A cosa ci serve stare lì a pensare mentre siamo a guardare un tramonto? O a pensare a 50mila cose diverse mentre sei a cena con la tua famiglia ?O mentre sei con il tuo piccolo bimbo che vuole giocare con te mentre tu sei da un'altra parte? Gli esempi non ci mancano, potete sicuramente trovarne decine per voi stessi.
Questo costante processo di pensiero in essenza crea:
- Uno scollegamento dal presente
- Uno scollegamento da quello che c’è, ovvero, la tua realtà in quel momento
- Difficoltà nel relazionarti con l’altro che hai davanti a te (perchè non sei presente)
- In definitiva ti trasporta fuori dal momento.
Per liberarti dal conflitto o sofferenza, devi inevitabilmente diventare “intensamente consapevole” dei pensieri, ma soprattutto dei processi mentali. Portare consapevolezza non consiste nel cambiare i processi mentali o “il programma” che ti sposta fuori dalla realtà, perchè qualcosa di particolare e strano accade quando sei intensamente consapevole del programma in se stesso e dello spostamento che accade prodotto dai diversi processi mentali che governano la tua vita.
Pertanto il conflitto può esistere solo finchè:
- non sei consapevole del processo mentale che fa uso di te in quel momento o
- sei in lotta con il processo mentale che accade dentro di te in quel momento.
E' in questo senso che Bhagavan ci dice “ la mente è la causa radice della sofferenza umana.”
Nei prossimi articoli faremo un viaggio attraverso alcuni processi mentali fondamentali, che sono alla base della nostra sofferenza o conflitto. Senza portare attenzione a loro semplicemente non è possibile crescere, stare meglio, goderci veramente i nostri rapporti, né liberarci dal conflitto che abbiamo dentro.
Il bello è che questo è il vero viaggio della vita perché come bene ci dice Bhagavan:
REIKI Jin Kei Do
El Jin Kei Do es especial, por las siguientes razones.
En primer lugar, el conocimiento de Reiki fue transmitido por su fundador Mikao Usui a Chujiro Hayashi y de Hayashi a un monje Zen llamado Takeuchi y finalmente a Seiji Takamori, un monje budista, filósofo y profesor de meditación. En segundo lugar, la compasión se transformó en el punto central de éste linaje. Las enseñanzas siempre hicieron énfasis en la compasión en la práctica de Reiki. Las enseñanzas espirituales de Reiki sobrevivieron intactas debido a Maestros como Takeuchi y Takamori. Bien entrenados en el arte de la meditación, profundamente compasivos, desarrollaron una gran sabiduría e introspección en la verdadera naturaleza de la vida y el universo. Haciendo de la compasión y la sabiduría una parte integral de sus vidas cotidianas, abrieron el camino a la curación de la mente y el cuerpo para muchos.
Luego de haber estudiado con Seiji Takamori, el Dr. Ranga decidió nombrar al linaje "Jin Kei Do". Jin es la palabra japonesa que significa compasión, "Kei": sabiduría: "Do" significa "camino" o "camino de vida". El sistema de Reiki transmitido por Mikao Usui y enseñado bajo el linaje Jin Kei Do se llama Usui Shin Kai, el corazón de las enseñanzas de Usui.
Seiji Takamori era un explorador. Era un explorador de los métodos para la curación así como de los métodos de meditación. Su meta en la vida era estar al servicio de los otros y desarrollar su propia mente. Enseñaba a todos aquellos que necesitaran curarse. Su objetivo en la vida era curar la mente de muchos a través de la meditación.
Cuando se dice que el linaje de Seiji Takamori es espiritual, significa que a través de la sintonización en el Reiki uno se conecta con la naturaleza espiritual del universo, tal vez, por primera vez. Se experimenta la energía sutil del universo y simultáneamente se percibe que esa habilidad es inherentemente. Se requiere sólo de un ajuste en la consciencia, acerca de la comprensión del poder que se lleva internamente. El practicante de Reiki puede experimentar posteriores ajustes de consciencia, especialmente si están sostenidos por técnicas de meditación que entrenan a la mente para focalizar y dirigir la consciencia hacia las sensaciones que acompañan al flujo de la energía. Estas sensaciones pueden ocurrir tanto durante el propio tratamiento o el tratamiento brindado a los demás. El linaje también es espiritual porque hace énfasis en la meditación diaria en conjunción con el Reiki. Finalmente, su foco es el desarrollo de la propia compasión hacia uno mismo y el abrir el corazón a los otros con la misma compasión.
Para resumir, el Reiki Jin-Kei Do es la práctica de Reiki con compasión y sabiduría como parte de la propia existencia diaria.
Meditaciones Diarias
Si un ser humano se comunica con sinceridad, su interlocutor lo apreciará. Si lo engaña, reaccionará en consecuencia, sea creyente o no creyente, rico o pobre, instruido o sin educación.
Intentemos ser buenos y tener un corazón caluroso, sin preocuparnos por saber si somos políticos, religiosos, hombres de negocios o cualquiera otra cosa.
Una vez que iniciemos un espíritu de renuncia hacia los apegos y los placeres de esta vida, pensaremos de manera natural en los placeres futuros, y engendraremos el apego hacia la próxima vida.
Para desarrollar la confianza en uno mismo, es útil meditar sobre la preciosidad del renacimiento humano.
Numerosas personas, sobre todo en Occidente, tienen poco amor propio. Esto es muy peligroso y verdaderamente insensato.
miércoles, junio 29, 2011
Entradas en Italiano COSA RIMANE DEI TEMPLARI ?
Dopo la soppressione che ne fu di del glorioso Ordine Templare? Di sicuro il suo influsso non poté essere spazzato dall’oggi al domani, i suoi ideali rimasero per un bel po’ nel cuore della gente. E la loro immagine non fu distorta, non venivano considerati eretici, ma martiri. La gente sapeva che il Processo e la soppressione erano tutta opera dell’avidità di Filippo il Bello, ma oltre che ciò non potevano fare quasi niente. Il Medioevo fantastico, quello in cui i VERI valori erano quelli che contavano, era , secondo me già finito: il fatto che l’avidità di un Re poteva mettere in scacco ideali puri come quelli dei Templari ci dice molto, il denaro e il potere iniziavano ad essere più importanti della Fede, del senso dell’onore della giustizia e del buon senso… un po’ come oggi, la società si avviava verso quella rinascimentale e moderna.
Di fatto però si sa che i Templari fuori i confini della Francia riuscirono per la maggiorparte a mettersi in salvo, soprattutto in Portogallo, Germania e Gran Bretagna. C’è chi pensa che si riunirono in società segrete, come i Rosacroce del XVI secolo, ma per molti è molto difficile che ciò sia accaduto… i Templari delle varie nazioni erano troppo lontani tra loro per riuscire a comunicare: non potevano più usare il loro vero nome, non avevano un punto di riferimento, erano perseguitati e prontamente colpiti nel cuore. Pensare che tutti i Templari d’Europa si riunirono è molto inverosimile, pensare invece che quelli di determinate città o regioni si raggrupparono è più verosimile; era molto lontano però da una vera riorganizzazione! I superstiti non avevano più soldi, erano dei fuggiaschi ricercati dalla polizia, non avevano figli a cui tramandare le loro tradizioni e i loro segreti (la Regola non permetteva il matrimonio) e avevano grandissime difficoltà a trovare nuovi adepti: chi avrebbe mai voluto entrare in un Ordine soppresso dal Papa e ricercato dalla polizia? Anche se ci fossero state persone con ideali purissimi e lo spirito giusto sarebbe stato meglio unirsi ad Ordini già esistenti (soprattutto i Gerosolimitani godevano di grandissima fama) o al limite crearne uno completamente nuovo… quando qualcuno vi dice una frase tipo“quella società segreta è la discendente dei Templari” prendetela con le pinze!!!
Nei secoli se ne sono dette di tutti i colori su possibili discendenti dei Templari, fra un po’ anche il Milan rientrerà tra questa categoria! Cerchiamo di non esagerare!
Nei secoli sono state molte le società che rivendicavano il titolo di “Templari”, ma nessuna fu all’altezza: nel libro “Discours” del 1737 del Cavaliere scozzese Ramsaysi dice di un’ipotetica Commanderia Templare in Scozia la Herodom-Kiwinning; nel 1833 fu creata a Parigi la “Maison du Temple” che durò pochissimo ed ebbe una scarsissima risonanza; durante il XVIII secolo il barone tedesco Karl Gotthelf von Hund und Altengrotkau (un po’ complicato come nome) che si dichiarava erede dei Templari e rifondò l’Ordine guidandolo sugli antichi modelli Templari, creando una sorta di oasi medioevale in un mondo ottocentesco… ebbe abbastanza risalto (nel 1775 26 principi tedeschi ne facevano parte), ma non aveva purtroppo speranza di vita, il periodo era intriso delle idee illuministiche e rivoluzionarie (di li a poco ci sarà la rivoluzione francese!) che non lasciavano spazio ad un “relitto” di vecchio stampo… morto il Barone l’Ordine si sciolse di li a poco, non riuscendo a trovare un altro capo che fosse all’altezza del carisma del primo.
Anche Goethe si scomoda e nel suo scritto “Geheimmisse” ipotizza la fondazione di una confraternita simile a quella Templare; restando in campo artistico Mozart dedicò ai Templari la sua composizione “Flauto Magico”.
Insomma, la storia Templare e le leggende Templari sono oggi due cose ben distinte, che molta gente, invece, cerca in tutti i modi di legare, soprattutto per interessi monetari e di fama.
Nei secoli sono nate tante di quelle dicerie che ormai non si contano più! Un esempio su tutti: l’idolo che ipoteticamente i Templari adoravano, Assolutamente privo di fondamento storico, come abbiamo, spero, imparato nel paragrafo “Il Processo Infame”, ha scatenato nel tempo un putiferio tale da creare un nome (Baphomet), una storia, una simbologia, un’ iconografia! (certo, ci sono dei bassorilievi con teste barbute, ma da qui ad accusare i Templari di idolatria mi sembra esagerato!) Si è arrivati addirittura a scrivere un libro intero su tale argomento! Lo vidi un paio di anni fa in una libreria… ma, l’autore, che cosa ha scritto su quel libro? Come ha fatto ha scrivere tanto su una bugia inventata di sana pianta da Nogaret? Ma, sono questi i veri misteri!
Anche oggi ci sono varie associazioni che nascono per ripristinare l’Ordine Templare, con scopi diversi e anche puri, ma da qui a rifondare l’Ordine ci passa un bel po’!
Rivendicarsi come legittimi rifondatori dell’Ordine Templare mi sembra un po’ esagerato, almeno finché non si riprende la Regola e la si riapplica a fondo, come 700 anni fa, altrimenti non si è Templari, si è solo un’associazione che persegue i suoi scopi con uno spirito Cristiano.
E non vorrei sentire critiche del tipo “ma la Regola è antiquata! Bisogna modernizzarsi, modernizzarsi…” : tutti gli Ordini Monastici attuali (francescani, gesuiti ecc…) hanno le stesse regole di quando sono nati, non vedo perché i Templari dovrebbero essere un’eccezione! La regola potrebbe essere si un po’ cambiata (dormire in armatura si potrebbe evitare per esempio per ovvi motivi) ma non stravolta! … Non posso credere ad una persona che si definisce Templare e fa l’avvocato o il notaio o non so cos’altro! I Templari erano un Ordine “Monastico”. I Cavalieri di Santiago per esempio erano sposati, non erano “monaci”. Questa mia piccola critica non toglie assolutamente la mia ammirazione verso tali associazioni che svolgono comunque delle opere caritatevoli, di restauro del patrimonio artistico e non solo! Quindi vanno comunque ringraziati per le opere di bene che stanno facendo e per i loro sforzi nel portarle a termine.
La soluzione ottimale potrebbe essere quella di dividere i Cavalieri Professi (che seguono la regola a puntino) dagli altri Cavalieri (che invece hanno una vita normale) come succede tutt’ora nell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
E comunque per rifondare l’Ordine Templare, secondo me, è necessario PRIMA far abolire la Bolla di Clemente V che sospende l’ordine, solo dopo si può provare a rifondare l’antico Ordine, ma, ribadisco che, secondo me, la nomenclatura “Templare” può andare solo a chi riprende e applica l’antica Regola.
Toma el sol y la luna como ejemplos
Toma el sol y la luna como ejemplos,
practica sin sentido de claridad o distorsión.
Toma esta montaña como un ejemplo,
practica sin sentido de cambio o movimiento.
Toma el gran océano como un ejemplo,
practica sin ningún sentido de superficie o profundidad.
Para conocer la naturaleza de la mente,
practica sin ninguna duda o vacilación."
Tecnicas de Sanacion Terapia Vibracional
Diapasones sobre puntos de acupuntura
Todo en el universo está en constante vibración, esto es: se mueve.
Esta vibración, este movimiento, tiene un sonido que puede o no ser audible para el ser humano; de hecho muy pocas de las vibraciones existentes son captadas por el oído humano. Cada partícula del universo está sonando, se está moviendo a una velocidad, está vibrando, está cantando en el universo formando parte de un todo armónico, de una música; lo que los antiguos llamaban “la música de las esferas”. Hoy, a través de la física cuántica, occidente comprueba lo que los antiguos sabios ya comprendían mucho tiempo atrás: el universo es sonido.
La armonía en la música fue un proceso de descubrimiento del hombre, al igual que el fuego. Las relaciones armónicas (relaciones matemáticas) no son un invento del hombre sino que ya existen en sí mismas en la naturaleza. El ser humano posee esta armonía dentro de sí aunque ésta no se rebela de forma consciente. Todo músico sabe que una disonancia tiende a una resolución armónica, ese es el movimiento natural de la música. La disonancia también integra este universo armónico. El siglo xx incorpora estos sonidos a su estructura armónica pareciéndonos normales sonidos que el hombre medieval rechazaba. Estos creían que esos sonidos los comunicaba con el diablo y que eran invocaciones heréticas.
Este fenómeno nos habla una vez más del poder del sonido y de la relación del sonido con la psiquis humana. Los sonidos viajan en nuestra psiquis por lugares arquetípicos, conectándonos con el inconsciente profundo ancestral, universal, con el sonido original, lo que los hindúes llamaban Nada Brahma, el Ohm…
De acuerdo con este principio de vibración sabemos que las células al enfermar bajan su nivel vibraciónal, podríamos decir que se desafinan o no generan la vibración suficiente para estar sanas (la carga energética de la célula- iones positivos/negativos se desequilibra) Además, éstas viven en el agua, el agua más pura de nuestro organismo que fue transformada por varios procesos orgánicos hasta llegar hasta la célula, la cual es muy sensible y permeable a cualquier tipo de vibraciones, deformándose la estructura original sana y cristalizando estructuras enfermas dentro de sí. En estos casos, las disonancias existen para romper patrones inarmónicos cristalizados. Todo tiene un sentido. Las estructuras inarmónicas se destruye con su simil (la disonancia).
En la investigación de Masaru Emoto nos muestra que en una molécula de agua como esta cambia de forma al recibir una vibración (una palabra, un pensamiento, una música, etc., ¡Recuerden que todo es vibración!)
En estas fotografías podemos ver como la estructura de la molécula de agua se modifica con la vibración de tres palabras distintas. Tenemos que tener en cuenta que el 70% del ser humano igual que el planeta tierra es agua, por lo tanto que cada uno de nuestros pensamientos se graba en el agua de nuestros organismos.
Cada célula de nuestro organismo contiene en sí misma una nota fundamental, un sonido, un color.
Fabién Maman, músico y acupuntor, investigó la correspondencia entre los 12 meridianos de acupuntura y las 12 notas musicales.
Descubrió que las células humanas responden a una nota fundamental y que al recibir esta vibración la célula se enciende, se ilumina en colores.
En la fotografía de la izquierda, la célula es el punto negro central y los colores son el campo áurico . ¿No les recuerda a las imágenes del universo?
Esta técnica que usamos se basa en los principios de la medicina china, reemplazando las agujas de la acupuntura tradicional por diapasones de los 12 tonos musicales.
Un diapasón es un instrumento, utilizado comúnmente para la afinación, construido en metal, en forma de orqueta.
Según el principio de vibración, los diapasones al ser apoyados sobre puntos acupunturales del cuerpo, llevan vibración (sonido) a los meridianos energéticos que describe la medicina china.
Como ejemplo de la correspondencia entre Los 12 meridianos y los 12 tonos musicales de la escala cromática, podemos nombrar el meridiano de riñón que se afina en el tono RE y el de vejiga en el tono DO#, ambos asociados al elemento agua. Así cada órgano y víscera, yin y yang respectivamente, corresponden a uno de los 5 elementos, expresando también un tono.
Los diapasones están especialmente construidos para esta terapia y tienen una frecuencia vibratoria 220hz, la frecuencia ideal para el organismo humano.
Es por todo esto que trabajamos sobre la columna vertebral, que es el eje central del cuerpo físico. Es la que conecta los chakras y las glándulas endócrinas, la red del sistema nervioso y los dos meridianos más importantes de acupuntura. A través de los puntos de acupuntura descriptos por la medicina china, entramos a la red energética de los meridianos y llevamos información vibracional a las celulas y los órganos de todo el cuerpo “afinandolos”.
Es una innovadora terapia de armonización general –no invasiva- que incide en los aspectos fisiológicos, orgánicos, emocionales y mentales.
La vibración de los diapasones son tonos puros, notas exactas. Su aplicación es incluso más intensa que la aguja tradicional. Concretamente los diapasones sobre la columna vertebral tienen un efecto inmediato.
LA GENTE QUE ME GUSTA
Me gusta la gente que vibra, que no hay que empujarla, que no hay que decirle que haga las cosas, sino que sabe lo que hay que hacer y que lo hace.
La gente que cultiva sus sueños hasta que esos sueños se apoderan de su propia realidad.
Me gusta la gente con capacidad para asumir las consecuencias de sus acciones, la gente que arriesga lo cierto por lo incierto para ir detrás de un sueño, quien se permite, huir de los consejos sensatos dejando las soluciones en manos de nuestro padre Dios.
Me gusta la gente que es justa con su gente y consigo misma, la gente que agradece el nuevo día, las cosas buenas que existen en su vida, que vive cada hora con buen ánimo dando lo mejor de si, agradecido de estar vivo, de poder regalar sonrisas, de ofrecer sus manos y ayudar generosamente sin esperar nada a cambio.
Me gusta la gente capaz de criticarme constructivamente y de frente, pero sin lastimarme ni herirme.
La gente que tiene tacto.
Me gusta la gente que posee sentido de la justicia.
A éstos los llamo mis amigos.
Me gusta la gente que sabe la importancia de la alegría y la predica.
La gente que mediante bromas nos enseña a concebir la vida con humor
La gente que nunca deja de ser aniñada.
Me gusta la gente que con su energía contagia.
Me gusta la gente sincera y franca, capaz de oponerse con argumentos razonables a las decisiones de cualquiera.
Me gusta la gente fiel y persistente, que no desfallece cuando de alcanzar objetivos e ideas se trata.
Me gusta la gente de criterio, la que no se avergüenza en reconocer que se equivocó o que no sabe algo. La gente que, al aceptar sus errores, se esfuerza genuinamente por no volver a cometerlos.
La gente que lucha contra adversidades.
Me gusta la gente que busca soluciones.
Me gusta la gente que piensa y medita internamente.
La gente que valora a sus semejantes no por un estereotipo social ni como lucen.
La gente que no juzga ni deja que otros juzguen.
Me gusta la gente que tiene personalidad.
Me gusta la gente capaz de entender que el mayor error del ser humano es intentar sacarse de la cabeza aquello que no sale del corazón.
La sensibilidad, el coraje, la solidaridad, la bondad, el respeto, la tranquilidad, los valores, la alegria, la humildad, la Fé, la felicidad, el tacto, la confianza, la esperanza, el agradecimiento, la sabiduria, los sueños, la humildad, el arrepentimiento, y el amor para los demás y propio son cosas fundamentales para llamarse GENTE.
Con gente como ésa, me comprometo para lo que sea por el resto de mi vida, ya que por tenerlos junto a mi me doy por bien retribuido.
GRACIAS POR SER DE ESA GENTE
Mario Benedetti
martes, junio 28, 2011
Entradas en Italiano Sonetti per l'armamento di un cavaliere
I Introduzione
Ora si fa un donzello cavalieri;
e' vuolsi far novellamente degno,
e pon sue terre e sue castell'a pegno
per ben fornirsi di ciò ch'é mistieri:
annona, pane e vin dà a' forestieri,
manze, pernici e cappon per ingegno;
donzelli e servidori a dritto segno,
camere e letta, cerotti e doppieri;
e pens'a molti affrenati cavagli,
armeggiatori e bella compagnia,
aste, bandiere, coverte e sonagli;
ed istormenti con gran baronia,
e giucolar per la terra guidàgli,
donne e donzelle per ciascuna via.
II Prodezza
Ecco Prodezza, che tosto lo spoglia
e dice: «Amico, e' convien che tu mudi,
per ciò ch'i' vo' veder li uomini nudi
e vo' che sappi non abbo altra voglia;
e lascia ogni costume che far soglia,
e nuovamente t'affatichi e sudi;
se questo fai, tu sarai de' miei drudi
pur che ben far non t'incresca né doglia».
E quando vede le membra scoperte,
immantinente sì le reca in braccio
dicendo: «Queste carni m'hai offerte;
i' le ricevo e questo don ti faccio,
acciò che le tue opere sien certe:
che ogni tuo ben far già mai non taccio».
III Umiltà
Umilità dolcemente il riceve,
e dice: «Punto non vo' che ti gravi,
ch'e' pur convien ch'io ti rimondi e lavi,
e farotti più bianco che la neve;
e intendi quel ched io ti dico breve,
ch'i' vo' portar dello tuo cor le chiavi,
ed a mio modo converrà che navi,
ed io ti guiderò sì come meve.
Ma d'una cosa far tosto ti spaccia,
ché tu sai che soperbia m'è nimica:
che più con teco dimoro non faccia.
I' ti sarabbo così fatta amica
ch'e' converrà ch'a tutta gente piaccia;
e così fa chi di me si notrica».
IV Discrezïone
Discrezïone incontanente venne
e sì l'asciuga d'un bel drappo e netto,
e tostamente sì 'l mette in sul letto
di lin, di seta, coverture e penne;
or ti ripensa: infino al dì vi 'l tenne
con canti, con sonare e con diletto;
accompagnollo, per farlo perfetto,
di nuovi cavalier, che ben s'avvenne.
Poi disse: «Lieva suso immantinente,
ch'e' ti convien rinascere nel mondo,
e l'ordine che prendi tieni a mente».
Egli ha tanti pensier, che non ha fondo,
del gran legame dov'entrar si sente,
e non può dire: «A questo mi nascondo».
V Allegrezza
Giunge Allegrezza con letizia e festa,
tutta fiorita che pare un rosaio;
di lin, di seta, di drappo e di vaio
allor li porta bellissima vesta, vetta,
cappuccio con ghirlanda in testa,
e sì adorno l'ha che pare un maio;
con tanta gente che trema il solaio;
allor sì face l'opra manifesta.
E ritto l'ha in calze ed in pianelle,
borsa, cintura inorata d'argento,
che stanno sotto la leggiadra pelle;
cantar, sonando ciascuno stormento,
mostrando lui a donne ed a donzelle
e quanti sono a questo assembramento.
Desde este instante puedes abandonarlo
1. Vives en un mundo con un promedio de 80% de pensamientos negativos. Desde este instante puedes abandonarlo y hacerlo un mundo mejor con fe y esperanza.
2. Desde ahora estás capacitado para iniciar una nueva vida positiva. Vida que quedará en tu subconsciente como tu vida natural, impregnando con la fuerza todo tu ser físico y mental.
3. Eres capaz de hacerlo. Realmente puedes lograrlo. Inténtalo ahora, llevando contigo no tan sólo pensamientos positivos, sino que una vida positiva fruto de esos pensamientos.
4. El pensamiento positivo afecta todo lo que haces, impregna de elevadas vibraciones todo lo que te rodea. Sólo trabaja en tu beneficio y en el de los demás, dado que en el reino de la mente lo positivo atrae a lo positivo y rechaza a lo negativo.
5. Cuántos en el planeta desearían estar en tu lugar. Sé agradecido con lo que tienes, y desde lo que eres y tienes inicia el cambio hacia algo mejor, pues siempre habrá delante nuevos logros para tu crecer. La vida positiva se inicia ahora, ya, desde donde uno está.
6. Usa dos palabras mágicas: PUEDO y QUIERO. Puedo ser mejor, quiero ser mejor.
7. Usa una frase mágica: SOY CAPAZ. Yo soy capaz de ser mejor y lograr éxito en mis metas positivas, para la nueva vida que desde ahora iniciaré.
8. No hay edad para el cambio, la ciencia ya lo ha demostrado. Siempre siente que tu edad de mayor producción y capacidad está 20 años más allá de la que ahora tienes, y actúa así, pues tu cerebro crecerá, nuevos circuitos activarás y cada día más inteligente serás. No olvides que la edad para China y Japón, es sabiduría. Sin importar tu edad, tienes una vida por delante y esa vida es importante.
9. Pide a lo interno ayuda para iniciar el cambio y comenzar desde este instante a vivir una vida positiva, aprendiendo el arte del buen pensar, pensando cada día más y más cosas positivas.
10. Quien no comete errores es un ser que no sabe vivir, es un ser estancado en la vida. Sólo quien intenta ser mejor, vivir mejor y aprender más, comete errores. De cada error se saca una positiva lección, cada error es una enseñanza que nos permita avanzar.
11. Quien no aprende a perdonar, dificulta su caminar. Perdonar deja una sensación de libertad maravillosa.
12. El mejor lugar del planeta está donde tú en este instante te encuentras, en ese lugar puedes hacer un cielo de un infierno sólo con tu actitud mental positiva.
13. Elimina la duda, el temor, la ansiedad y la preocupación. No lo olvides: El cáncer es curable, lo que mata es el temor al cáncer. Toda meta lógica es alcanzable, lo que lo impide es la duda. Eres capaz de lograr desde ya el cambio, lo que te limita es la ansiedad y la preocupación. Borra de tu mente la duda, el temor, la ansiedad y la preocupación.
14. Condiciona tu mente subconsciente con positivos pensamientos conscientes. En la medida de tu fe en ti mismo, de tu fe en las herramientas que DIOS te dio, y créelo, fueron las mejores, comienza a usar esas herramientas y los resultados te sorprenderán.
15. Las herramientas son tus propios pensamientos, y nadie puede ayudarte a pensar o a pensar por ti.
16. Asume desde ya tu responsabilidad de que eres lo que has pensado.
17. Asume el compromiso de que serás lo que desde ahora pienses.
18. Nada ganas con sentirte superior a otros. Sí ganas con sentirte superior a ti mismo.
19. La única guerra es contigo mismo. El único rival eres tú mismo. La única persona a la que debes vencer es a ti mismo. Véncete eliminando con el pensamiento positivo reiterativo la preocupación. Véncete aumentando tu autoestima y el valor personal. Véncete asumiendo tu presente y futuro.
20. Eres capaz de lograrlo.
21. Eres importante pues eres hijo de DIOS, en transitoria misión de perfeccionamiento por tu forma física, en la que NADA negativo puede tocar lo sutil que realmente eres. Sólo lo positivo toca a tu alma, y lo hace permitiéndote crecer y evolucionar.
22. Nada sucederá en tu vida mientras no lo quieras, y una vez fijada esa idea en tu subconsciente, no hay límite para la meta que uno se programe.
23. Establece metas elevadas y comienza a vivir una vida que te permita alcanzarlas. Metas nobles y que por ningún motivo puedan dañar a otro. Puedes lograrlo. Tan sólo de ti depende si lo logras o no.
24. La enfermedad puede ser un obstáculo para el cuerpo, pero no para la voluntad y la capacidad de emitir buenos pensamientos.
25. Ante cada problema, relájate, piensa que eres capaz de solucionarlo, elimina la ofuscación. Repite una y otra vez que lo solucionarás, y la solución llegará. No pierdas el tiempo ni la energía en problemas menores, esos se van solos sin problema.
26. Cada dificultad es una oportunidad que la vida te da para tu personal desarrollo. Si logras aceptar este enfoque, cada dificultad fácilmente superada será, y tú más crecido estarás.
27. Cuando te preparas para lograr lo mejor, la fuerza interior actúa más allá del tiempo y del espacio, con el fin de que tengas eso mejor por ti pensado.
28. Al despertar, se agradecido por haber despertado, y piensa y cree que será un buen día para ti, y que mañana lo será aún mejor. Mírate al espejo y ve tus ojos resplandecientes y tu aspecto radiante. Usa frases de auto apoyo. Hazlo todos los días.
29. Las cosas que ya son, imagínalas como tú quieres que sean mejores. A tu familia imagínala mejor. A tu trabajo imagínalo mejor. Es decir, VISUALÍZALOS mejor, cerrando los ojos y viendo lo que tú deseas mejor de lo que ahora es. Ve el futuro en un mundo mejor. Hazlo con fe, tienes el poder para lograr que ese futuro sea mejor. Tu mente es más poderosa de lo que has imaginado. No la has sabido usar. No importa, ahora la usarás sabiamente.
30. Si perseveras y eres constante en tus anhelos, los lograrás dado que eres capaz. No hay límites ante ti, los límites los pones tú mismo. Amplíalos desde ya, cada día más.
31. Como ejemplo tienes a Napoleón. Era el número 42 de su clase en la Academia Militar. Pregúntate cuántos monumentos y libros se han destinado a ese número 42, y si existe alguno de los otros 41 que en esa academia eran considerados superiores a Napoleón que sea recordado. Él tuvo fe, visualizó, creyó y logró una meta, que no entraremos a comentar si fue noble o no, sino que a valorar lo que la mente pudo lograr. Partiendo de la base que tus metas serán justas, lógicas y nobles, sin importar en el lugar en que ahora estés, pues ese es precisamente el mejor lugar para iniciar el cambio positivo en tu vida, de la misma forma triunfarás.
32. Vives en un mundo negativo, toma la decisión de hacerlo positivo.
33. Vives en un mundo con presagios de caos, toma la decisión de pensar en un mundo mejor.
34. Prepárate para mañana trabajando bien hoy.
35. Mira más allá de las estrellas, observando primero lo que te rodea, y luchando por mejorarlo, solo tú puedes lograrlo.
36. Pese a todo lo negativo, que es externo, puedes llevar una vida positiva buscando apoyo en lo interno. San Agustín al momento de morir dijo: “Toda mi vida busqué a Dios fuera y estaba dentro de mi”.
37. Dentro de ti está la mente consciente que es la fuente de los pensamientos, los que tan sólo tu puedes manejar. Está tu mente subconsciente que es la depositaria de la fuerza que nos llega desde el alma, y que rige la vida y nos permite vivir, fuerza que conscientemente con los pensamientos puedes aprender a programar. Usa los pensamientos de manera tal que te permitan ser el mejor programador de tu subconsciente. Usa la fuerza interior con el fin de tener una mejor vida exterior y colaborar a lograr un mundo mejor.
38. PUEDES HACERLO. ERES CAPAZ. ERES IMPORTANTE. DECÍDETE YA, HAZLO AHORA, E INICIA EL CAMBIO.
Fuente: bit.ly/jkqlCQ
Curador, profeta, ecológo, sacerdote
Curador, profeta, ecológo, sacerdote… El chamán encarna el vínculo entre lo humano, la naturaleza y lo divino. Una cosmovisión primitiva que mantiene su vigencia.El sacerdote comenzó a tocar algo parecido a un tambor. Luego cantó dando alaridos y el resto de la compañía le respondió en coro: ‘Igha, Igha, Igha.’Entonces, él volvió a replicar con sus vociferaciones. Le respondieron con las mismas palabras tantas veces que al final pareció volverse loco y cayó al suelo como muerto. Yacía boca arriba, cubierto sólo por una túnica. Pude percibir que respiraba. Les pregunté por qué yacía de aquella extraña manera y me dijeron: ‘Ahora nuestro dios le dirá a dónde iremos y lo que hemos de hacer… ’ Cuando ya había pasado inmóvil un buen rato, ellos le gritaron juntos tres veces: ‘Oghao, Oghao, Oghao’. Con estas tres llamadas, él levantó su cabeza y la dejó caer de nuevo.Acto seguido se incorporó y comenzó a cantar con las mismas voces que antes, respondiéndole siempre la audiencia: ‘Igha, Igha, Igha’…». Esta descripción de una sesión chamánica presenciada en Siberia por un viajero inglés el día de año nuevo de 1557 es una de las primeras noticias de estos ritos olvidados por Occidente. Siglos antes, Marco Polo se había referido brevemente a los chamanes del sur de China como magos que adivinaban las causas de las enfermedades cantando hasta que los espíritus entraban en su cuerpo y hablaban a través suyo.La palabra «chamán» no comenzó a popularizarse hasta finales del siglo XVII, cuando otro explorador visitó una aldea de lengua tungusa, y describió peyorativamente las actividades de quien en aquel rincón de Siberia era llamado sham-án, «hombre de conocimiento». Por su parte, los primeros etnógrafos prefirieron seguir llamándoles «sacerdotes del demonio» sin intentar comprender sus creencias ancestrales.A medida que la palabra chamán se fue alejando de su lugar de origen para aplicarse en otros continentes donde se daban fenómenos semejantes, el concepto de «chamanismo» se llenó de significaciones distintas y confusas, desatando hondas controversias. Primero, la Iglesia lo combatió como cosa de salvajes, pues acostumbraba a denigrar cualquier manifestación de religiosidad indígena. Luego, las cruzadas antirreligiosas del comunismo arrasaron con todo lo chamánico que encontraron. En su camino hasta el presente, el chamanismo también tuvo que librarse de las terribles etiquetas que le deparó la psiquiatría y luego el psicoanálisis. Incluso hoy, las ciencias se resisten a reconocerle un valor terapéutico y sapiencial a los estados modificados de conciencia característicos del quehacer chamánico.
En resumidas cuentas, hoy, un chamán sigue siendo lo que nos muestran las antiguas descripciones: un individuo inspirado que, durante un ritual con finalidades oraculares y terapéuticas, entra en estado de trance y, a través de su música de poder y de otras técnicas mágicas, convoca a los espíritus –los reconocidos por su cultura como reales y necesarios– para trabajar con ellos por el bien de la comunidad que requiere sus servicios.
En resumidas cuentas, hoy, un chamán sigue siendo lo que nos muestran las antiguas descripciones: un individuo inspirado que, durante un ritual con finalidades oraculares y terapéuticas, entra en estado de trance y, a través de su música de poder y de otras técnicas mágicas, convoca a los espíritus –los reconocidos por su cultura como reales y necesarios– para trabajar con ellos por el bien de la comunidad que requiere sus servicios.
Explorador de lo invisible
El chamán es adivino, curador, profeta, ecólogo, sacerdote y líder natural en la búsqueda de cobijo para la existencia humana. Explora lo invisible, es decir, los signos que traslucen en las cosas de todos los días, manteniendo el contacto con aquello de lo que depende la salud, la subsistencia y el bienestar de la tribu e intentando conservar un equilibrio dinámico entre lo humano, la naturaleza y lo divino. En realidad, el camino del chamán es el mismo camino del místico, aunque el primero está volcado en cuestiones prácticas y espirituales que afectan a la comunidad, protegida por su mediación. Su desempeño terapéutico no se restringe a las competencias de un psicólogo o de un médico, ni siquiera a las de un «socioterapeuta», pues intenta abarcar el conjunto cósmico del que forma parte e interactúa directamente con el poder creador y destructor del universo.Como mediador que es entre las potencias naturales y las voluntades humanas, armoniza las relaciones o reorganiza el entramado de fuerzas que bulle en cada cosa y en cada persona dando forma al mundo compartido.
El origen del chamanismo
Como puede deducirse de los enterramientos prehistóricos hallados e investigados, hace por lo menos cien mil años que el ser humano afirma ser algo más que su mero cuerpo. El hecho de que hubiese tumbas con adornos rituales de diferente tipo revela la creencia en algo que excede y sostiene las funciones del organismo humano, algo irreductible que no se extingue por completo con la muerte del individuo.Ese trascendentalismo está presente en muchas religiones y también en las culturas chamánicas. De hecho, hay arqueólogos que sostienen que el chamanismo se desarrollaba ya durante el Paleolítico superior, cuando a un lado y a otro de los Pirineos se llevaban a cabo ritos chamánicos en lo profundo de las cuevas. El arte rupestre sigue mostrando que acaso el chamanismo sea la primera forma de religiosidad, el modo más antiguo en que las sociedades de cazadores y recolectores se relacionaban con aquello que les excedía, con la red de presencias que los englobaba.
Sin embargo, hay investigadores que defienden que el chamanismo propiamente dicho es originario de Siberia y que se habría difundido a través de oleadas migratorias por Asia, Europa y las Américas, donde las prácticas chamánicas coinciden en lo esencial. Pero el hecho de que encontremos concepciones chamánicas y técnicas semejantes en todo el planeta (hasta en el sur de África, el corazón de Australia y el sureste asiático) podría ser indicio para sostener la existencia de una herencia psicobiológica común, una estrategia ancestral de adaptación que bajo circunstancias propicias llega a florecer en forma de chamanismos locales. Como una forma de comunión con la naturaleza cuya semilla sigue latiendo entre la catarsis o el éxtasis que tarde o temprano atravesaremos.El chamanismo se basa en la creencia de que dentro de cada uno hay algo que va más allá del alma vital, algo independiente del cuerpo –una especie de causa última–, que le confiere la vida a esa llama de calor y movimiento que nos habita. Las sociedades tradicionales lo distinguen como un elemento imperecedero que se separa del cuerpo durante el sueño, la enfermedad y la muerte, así como a través de los estados de trance. Por eso suele llamársele «alma libre».
Cultivar el ‘alma libre’
Desde ese punto de vista, la salud óptima de la persona se consigue cuando el cuerpo, la fuerza vital y el alma libre –nuestros constituyentes fundamentales– funcionan unidos en una plena interacción. Si el cuerpo es la parte física y el alma vital es la fuerza que anima las funciones orgánicas, el alma libre, en cambio, vendría a ser la sede originaria de la conciencia y la fuente de la voluntad, al tiempo que receptáculo de las memorias suprapersonales o, si se prefiere, de las motivaciones arquetípicas. Según las creencias chamánicas, el alma libre sería el lugar en que se reúne el ser humano con la divinidad, con los espíritus que animan todo cuanto nos rodea.El chamán se especializa en cultivar su alma libre alcanzando un grado tal que la transforma en vehículo para ayudar a su comunidad en el constante diálogo con las fuerzas de la naturaleza. Aunque todos posean un alma libre, el chamán se caracteriza por ser el que la domina a voluntad, librándola en viajes extáticos durante los cuales establece una comunicación directa con las potencias espirituales.Este dualismo cosmológico (la creencia de que además de los hechos de la realidad ordinaria –tridimensional y visible–, existe un entramado de seres divinos o espirituales que influye de modo decisivo en lo que acontece) fue el fundamento de la cultura humana desde el Paleolítico hasta el Renacimiento. Actualmente, en plena crisis de la Modernidad, vuelven a surgir nociones semejantes, aunque con otros matices y nuevas metáforas.Los paradigmas ecológicos yel regreso a una espiritualidad transpersonal son claves en esta vuelta a los orígenes que incorporan los cambios del nuevo milenio. Resurge, pues, el interés por estas dimensiones sobrecogedoras de la existencia que el chamanismo se especializa en manejar y que nuestra sociedad parecía tener olvidadas. Por eso cunden los neochamanismos, con el peligro de que en el proceso de su masificación se pierda la esencia. Por otro lado, también se propaga por todo el planeta una actitud más favorable hacia las culturas chamánicas originarias, acaso como signo de que esta fuente de sabiduría ancestral, lejos de ser una superstición del pasado, todavía tiene mucho que enseñar y que curar
Un espíritu universal
Entre los distintos chamanismos locales hay más similitudes que diferencias porque comparten una misma sabiduría sobre el alma y la naturaleza:
• En Siberia los chamanes entran en éxtasis tras una experiencia de hiperestimulación musical. Los estallidos catárticos durante el trance se transforman en la danza de los animales de poder que se invoca. Durante el ritual, a veces se utiliza el hongo psicoactivo Amanita muscaria.
• En la selva amazónica se adquiere la sabiduría chamánica retirándose selva adentro bajo la guía de un maestro. El aprendiz recurre a las plantas de poder y participa en sesiones de curación como ayudante del maestro.
• Entre los esquimales hay muchos cantos chamánicos que exaltan la sabiduría extática, como el que dice: «Todo mi cuerpo es solamente ojos. ¡Miradlo! ¡No tengáis miedo! ¡Miro desde todas partes!»
• En Siberia los chamanes entran en éxtasis tras una experiencia de hiperestimulación musical. Los estallidos catárticos durante el trance se transforman en la danza de los animales de poder que se invoca. Durante el ritual, a veces se utiliza el hongo psicoactivo Amanita muscaria.
• En la selva amazónica se adquiere la sabiduría chamánica retirándose selva adentro bajo la guía de un maestro. El aprendiz recurre a las plantas de poder y participa en sesiones de curación como ayudante del maestro.
• Entre los esquimales hay muchos cantos chamánicos que exaltan la sabiduría extática, como el que dice: «Todo mi cuerpo es solamente ojos. ¡Miradlo! ¡No tengáis miedo! ¡Miro desde todas partes!»
Curación chamánica
En las culturas chamánicas, la enfermedad es como una impureza que desequilibra o como la pérdida del alma por obra de espíritus y hechiceros.
• La succión de la zona afectada es tal vez el método más difundido. Se trata de sacar del cuerpo los objetos simbólicos causantes del mal.
• La purificación con soplos del humo de tabaco sagrado es una técnicade los chamanes amerindios. La efectividad del soplo ritual reside en los cantos medicinales o protectores que se hayan «cargado» en el tabaco.
• La fitoterapia continúa siendo la forma de curación tradicional más utilizada del planeta. Los chamanes son guardianes de este conocimiento.
• Para rescatar el alma de sus pacientes, el chamán emprende viajes extáticos por el mundo subterráneo de los muertos y por los cielos. El éxito de su itinerario místico reside en traer el alma de nuevo a la superficie.
• La succión de la zona afectada es tal vez el método más difundido. Se trata de sacar del cuerpo los objetos simbólicos causantes del mal.
• La purificación con soplos del humo de tabaco sagrado es una técnicade los chamanes amerindios. La efectividad del soplo ritual reside en los cantos medicinales o protectores que se hayan «cargado» en el tabaco.
• La fitoterapia continúa siendo la forma de curación tradicional más utilizada del planeta. Los chamanes son guardianes de este conocimiento.
• Para rescatar el alma de sus pacientes, el chamán emprende viajes extáticos por el mundo subterráneo de los muertos y por los cielos. El éxito de su itinerario místico reside en traer el alma de nuevo a la superficie.
Por Pablo Friedländer
Tao
Rusticidad
La risa de los campesinos es descomplicada.
La risa de los citadinos está llena de oscuros matices.
La ambición de los campesinos es hacer crecer bien sus cultivos.
La ambición de los citadinos es superar a otros.
La alegría de los campesinos es participar de las estaciones.
La alegría de los citadinos es alcanzar sofisticación.
Cuando ves gente urbana en la campiña, con frecuencia los puedes oír burlándose de la simplicidad de los campesinos. Después de todo, tenemos tantas palabras para mofarnos de ellos: pueblerino, palurdo, campesino, paleto, patán, montañés, bruto, zoquete, cabeza de repollo, simplón. Si uno se detiene a pensarlo, ¿son esas descripciones peores que neurótico, compulsivo, estresado, ambicioso, ladino, astuto, obsesivo, ávido de dinero, o nuevo rico?
La risa de los campesinos es descomplicada.
La risa de los citadinos está llena de oscuros matices.
La ambición de los campesinos es hacer crecer bien sus cultivos.
La ambición de los citadinos es superar a otros.
La alegría de los campesinos es participar de las estaciones.
La alegría de los citadinos es alcanzar sofisticación.
Cuando ves gente urbana en la campiña, con frecuencia los puedes oír burlándose de la simplicidad de los campesinos. Después de todo, tenemos tantas palabras para mofarnos de ellos: pueblerino, palurdo, campesino, paleto, patán, montañés, bruto, zoquete, cabeza de repollo, simplón. Si uno se detiene a pensarlo, ¿son esas descripciones peores que neurótico, compulsivo, estresado, ambicioso, ladino, astuto, obsesivo, ávido de dinero, o nuevo rico?
Colectividad
Las sociedades antiguas eran tribales;
El grupo era el que pensaba.
La sociedad actual está escindida;
El individuo debe ser complejo.
Las personas de antiguas tradiciones eran generalmente menos complicadas porque tenían la ventaja de una cultura completa que pensaba por ellas. Cada uno tenía un rol que encajaba en el todo. Los individuos se podían concentrar en cumplir con lo suyo, confiando que las otras necesidades serían cubiertas por el colectivo.
Las sociedades antiguas eran tribales;
El grupo era el que pensaba.
La sociedad actual está escindida;
El individuo debe ser complejo.
Las personas de antiguas tradiciones eran generalmente menos complicadas porque tenían la ventaja de una cultura completa que pensaba por ellas. Cada uno tenía un rol que encajaba en el todo. Los individuos se podían concentrar en cumplir con lo suyo, confiando que las otras necesidades serían cubiertas por el colectivo.
Cordura
Tú eres los demonios.
Tú eres la oscuridad.
Tu alma está en juego. Tu alma es la luz.
La disipación es la amenaza.
No claudiques la clave. Solo disúelvete.
Los problemas de la humanidad no son metafísicos. Son personales.
La condenación está en ti. También lo está la salvación. Tú eres el príncipe de las tinieblas. También eres el príncipe de la luz. Ninguno de los dos puede ser expulsado de ti mismo. El arreglárselas valientemente con esa dicotomía es lo intenso de esta existencia.
Tú eres los demonios.
Tú eres la oscuridad.
Tu alma está en juego. Tu alma es la luz.
La disipación es la amenaza.
No claudiques la clave. Solo disúelvete.
Los problemas de la humanidad no son metafísicos. Son personales.
La condenación está en ti. También lo está la salvación. Tú eres el príncipe de las tinieblas. También eres el príncipe de la luz. Ninguno de los dos puede ser expulsado de ti mismo. El arreglárselas valientemente con esa dicotomía es lo intenso de esta existencia.
Final
El borde de la sombra nunca está en el borde.
El momento para contemplar el final es antes del final.
A este año le quedan cinco días. Habrá un final. Y habrá un nuevo comienzo. Eso es el Tao.
Si observas un florero cerca de la ventana y examinas qué lo hace parecer redondo, verás una sombra. Es el borde de la sombra. Es la sombra más oscura en esa cara. No está nunca en el borde: la principal fuente de luz alcanza el florero de un lado, y la luz reflejada viene del otro.
El borde de la sombra nunca está en el borde.
El momento para contemplar el final es antes del final.
A este año le quedan cinco días. Habrá un final. Y habrá un nuevo comienzo. Eso es el Tao.
Si observas un florero cerca de la ventana y examinas qué lo hace parecer redondo, verás una sombra. Es el borde de la sombra. Es la sombra más oscura en esa cara. No está nunca en el borde: la principal fuente de luz alcanza el florero de un lado, y la luz reflejada viene del otro.
Pureza
Nos olvidamos demasiado de la pureza. Transamos con nuestra higiene en nombre de la conveniencia. Dejamos que nuestras montañas y costas sean contaminadas por el bien del mercado. Dejamos que nuestras mentes sean mancilladas con entretenimientos frívolos. Se piensa en la guerra como una opción viable, los principios son considerados una cualidad negociable, nuestros niños son victimizados por extraños, y la obscenidad es considerada materia válida para el arte.
El polvo no se puede acumular
Si no hay espejo allí.
Algunos han comparado a un alma pura con el brillo inmaculado de un espejo perfecto.
Otros han replicado que si no hay espejo en primer lugar, no puede haber algo que mancillar. El alma está vacía.
Suscribirse a:
Entradas (Atom)