La festa dell'Assunzione è tra le più antiche. Si celebra almeno da 1500 anni; si ha memoria della sua celebrazione fin dal secolo V in Oriente e dal secolo VII in Occidente, a testimonianza della fede ininterrotta della comunità cristiana. E’ la festa del trionfo di Maria che la liturgia ci presenta con le parole dell'Apocalisse: "Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle". Ma questa visione meravigliosa non deve distoglierci da quello che è il vero significato della festa e cioè: festa della presenza di Maria. Ossia, l'assunzione non l'ha allontanata da noi, non l'ha posta su un trono inaccessibile, ma l'ha resa più vicina, ha creato le condizioni perché la Madonna potesse essere sempre presente vicino a noi. Maria è presente fra noi: nei giorni della gioia, come a Cana: "E c'era la Madre di Gesù..."; nei giorni del dolore, come sul Calvario: "Stava presso la croce, sua madre..."; nei momenti della preghiera, come nel Cenacolo: "Erano con Maria, la madre di Gesù, sempre. Questo senso della presenza di Maria, tra i suoi figli, non è di oggi; i cristiani dei primi secoli si chiedevano: "Che ne è di Maria? Dove si trova attualmente? Nessun luogo infatti ha mai rivendicato il privilegio di possedere la sua salma, o qualche reliquia del suo corpo. Dei primi apostoli si sono onorate le tombe..., di Maria si è onorata la casa dove aveva abitato. Si comincia presto ad invocarla, a pregarla: "Kaire Maria". "Rallegrati Maria" traccia, un graffito, del IV secolo, in caratteri greci, trovato in uno scavo dove ora sorge la basilica dell'Annunciazione a Nazaret. E in un papiro di oltre 1700 anni fa, si legge la bellissima preghiera di una comunità perseguitata che ricorre a Maria: "Sub tuum praesidium... Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio...".