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jueves, febrero 23, 2012

Ordine costantiniano di San Giorgio (Napoli)



Il Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio è un ordine religioso cavalleresco di collazione della casa Borbone di Napoli, le cui origini vengono tradizionalmente fatte risalire all'imperatore Costantino I; pur non essendoci fonti storiche, esso sarebbe stato costituito dopo il ritrovamento della vera Croce e per questo motivo, potrebbe essere considerato il più antico ordine cavalleresco della cristianità.

I suoi scopi sono la glorificazione della Croce, la propagazione della fede cattolica e la difesa della Chiesa romana.

L'ordine è stato riconosciuto quale associazione pubblica di fedeli di diritto pontificio in base ai documenti emanati dai papi Giulio III e Sisto V.

Origini dell'ordine

La fondazione dell'ordine si attribuisce tradizionalmente all'imperatore romano Costantino I, e collocata nel 313, ora all'imperatore bizantino Isacco II Comneno (che si dichiarava discendente di Costantino) nel 1190, ad imitazione degli ordini monastico militari sorti in oriente a seguito delle crociate.

In realtà, come desunto da alcuni studiosi della materia dopo ricerche negli archivi del Vaticano, dei Farnese a Napoli e a Parma, l'ordine ha avuto origine tra il 1520 ed il 1540 circa, come creazione non della famiglia bizantina degli Angeli, bensì di una omonima famiglia nobiliare originaria dell'Albania[senza fonte]. Questa, attraverso due matrimoni, uno con una donna degli Arianiti ed uno con una componente degli Span, arrivò ad imparentarsi con molte dinastie dei Balcani, ed in Italia con i Della Rovere, i Medici e i Del Balzo.

Una delle prime menzioni scritte di questo ordine è costituita dal breve papale Quod alias di papa Giulio III, con cui il pontefice riconosceva la dignità di gran maestro dell'ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. La cronologia storicamente accertata dei gran maestri inizia pertanto da questi, morto nel 1580. La successione è ricostruibile attraverso i testamenti ed altri documenti.
Suo fratello Girolamo era stato co-gran maestro a partire dagli anni '70 del XVI secolo fino alla sua morte, ma ad Andrea successe il nipote Pietro II dal 1580 fino alla morte nel 1592. Gli successe a sua volta il figlio maggiore Giovanni Andrea (1569-1630), alla cui morte il magistero passò al nipote Angelo (ancora minore d'età fino al 1634), morto nel 1678. Gli successero il fratello Marco, ma per poco, poiché morì l'anno dopo, ed in seguito un altro fratello, Girolamo, morto nel 1687, cui successe il fratello Giovanni Andrea, l'ultimo della famiglia, morto nel 1703. Sopravvisse loro una nipote di nome Laura, figlia di Girolamo, suora nel 1756.

Il periodo farnesiano

L'ultimo discendente del casato, il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, nel 1698, concesse il gran magistero dell'ordine al duca di Parma Francesco Farnese e il contratto di cessione venne sancito dal breve papale Sincerae fidei di papa Innocenzo XII del 1699. Gli statuti dell'ordine subirono una revisione nel 1706 e una conferma definitiva della cessione al casato farnense con bolla papale Militantis Ecclesiae di papa Clemente XI del 1718. In quell'anno il duca scelse come sede dell'ordine la chiesa di Santa Maria della Steccata, da allora detta anche "chiesa magistrale".

Nel 1727 all'ultimo discendente della dinastia dei Farnese, il duca Antonio Farnese, succedette nel gran magistero dell'ordine, per scelta di quest'ultimo, l'infante di Spagna don Carlo di Borbone, figlio della nipote Elisabetta Farnese. Dopo il 1736 quando l'Austria occupò Parma, Carlo di Borbone mantenne le sue funzioni di gran maestro ed il controllo della chiesa di Santa Maria della Steccata, anche se era già sovrano di Napoli. Asceso al trono di Spagna con il nome di Carlo III, cedette al suo figlio terzogenito, l'infante don Ferdinando, oltre al Regno delle Due Sicilie, il gran magistero costantiniano, trasmissibile ai figli maschi primogeniti ("primogeniti farnesiani"). Il trasferimento del gran magistero dell'ordine costituì un atto separato, avvenuto dieci giorni dopo il passaggio del trono di Napoli e Sicilia In seguito l'ordine venne tramandato a tutti i successori sul trono delle Due Sicilie ed ha continuato ad essere conferito fino ad oggi, nell'ambito del patrimonio dinastico della famiglia dei Borbone.

Il ramo "franco-napoletano" e quello "ispano-napoletano"

Il 14 dicembre 1900, a Cannes il principe Carlo Tancredi di Borbone-Due Sicilie, allora secondo nella linea di successione al trono delle Due Sicilie, essendo in procinto di sposare la principessa delle Asturie e di divenire principe spagnolo, sottoscrisse il cosiddetto "atto di Cannes", un atto di rinuncia all'eventuale futura successione alla corona delle Due Sicilie ( ma non al Gran magistero dell'Ordine Costantiniano).

Il gran magistero dell'ordine fu però assunto sia dal figlio, Alfonso Maria di Borbone-Due Sicilie"primogenito farnesiano", sia dal fratello Ranieri di Borbone-Due Sicilie, creando in tal modo due rami distinti facenti capo al medesimo ordine.

L'ordine facente capo al principe Ranieri Maria è conosciuto come "franco-napoletano", mentre quello facente capo al principe Alfonso Maria, come "ispano-napoletano". Attualmente il gran maestro del primo designato dal padre Alfonso, conte di Caserta, fratello di Francesco II, è Carlo di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, già duca di Calabria, mentre il gran magistero del secondo è assunto, col riconoscimento del Re di Spagna, da don Carlos Maria di Borbone-Due Sicilie, duca di Calabria e Infante di Spagna. L'uso delle onorificenze dei due rami viene attualmente autorizzato in Italia, ai sensi della Legge 178/51, dal Ministero degli affari esteri.