O figli miei
sparsi come l'erba pulita,
siamo stati fiumi con cinque affluenti
e un grande inno d'amore.
Qualsiasi orso ci avrebbe depredato
vedendoci colmi di miele.
La nostra dolcezza
è grande come parola del dio puro
che vede venir meno la terra
di fronte al suo fulgore.
da Ballate non pagate
Non darmi canti d’amore e non dirmi
che io sono fredda
né che porto ceste di oscuro silenzio
sulle mie fragili spalle.
Non dirmi che io mi sto risognando del vento,
non dire parole d’amore a specchio del vero
e di acque sicure.
Non dirmi che io sono maldestra nel programmare la folla
perché porto intorno dinieghi e vivo dorata di morte,
ma dimmi che ami cercare nel grembo di facili muse
parole che a notte sussurrano ambrosia infinita.
Non dirmi che io ti rinnego quando io continuo a cercarti
assiso sulle grondaie, seduto sopra la neve.
da Ballate non pagate
Come il poeta che si deprecava
di avere alle ginocchia una fontana
e non poterla cogliere nel sogno,
così mi lamentai dei desideri.
Che infamia non potersi ripiegare
e raccogliere in due la palla rossa,
che infamia, mio ragazzo, che pur quella
Venere ardita mi buttò tra i piedi.
da Ballate non pagate