Il Baussant era il vessillo dei Templari, bipartito, bianco e
nero; ed i suoi colori non furono mai mischiati fra loro, in
modo da preservarne la purezza.
Per alcuni autori la parola Baussant deriva da beau sang,
cioè bel sangue alludendo al prezioso sangue di Cristo,
nonché al sangue dei Cavalieri versato per la difesa del
Santo Sepolcro.
Altri fanno risalire l’origine della parola Baussant a vaux
cent, cioè vale cento; a sottolineare che il valore dei
Templari era tale che in battaglia uno di loro valeva cento
nemici.
La tesi più accreditata però sembra essere la seguente:
Baussant è un aggettivo della antica lingua francese che
significa bicolore e si riferisce al mantello dei cavalli, in
seguito questo termine venne usato nell’araldica per
indicare scudi, vessilli e stemmi bipartiti.
Nel Medioevo fu enorme la fama e la reputazione del
Baussant, ma quasi nessuno conosceva realmente il suo
vero significato.
Jacques de Vitry, nella sua Histoire des Croisades, si
esprime così: “ essi marciano preceduti da una bandiera
bianca e nera, poiché sono pieni di candore per gli amici di
Cristo, ma neri e terribili per i Suoi nemici ”; ma le
motivazioni del grande amore e rispetto dei Templari per il
Baussant, devono essere state ben più profonde.
Quale era allora il profondo significato del Baussant, quello
che aveva indotto i Templari ad adottarlo ed a parlarne in
ben trenta articoli dei loro regolamenti?
La Regola del Tempio prescriveva che la sua custodia fosse
affidata direttamente al Maresciallo dell’Ordine, ossia al
comandante in capo delle truppe schierate in campo; e
costui doveva essere scortato da cinque o dieci Cavalieri
scelti tra i più prodi e i più puri.
La regola vietava inoltre di abbassare lo stendardo e
neanche per difendersi dal nemico era lecito usarlo come
lancia, perché ciò avrebbe comportato il porre l’asta in
posizioni diverse da quella verticale, quasi che questo
orientamento consentisse di realizzare un magico legame
tra Cielo e terra.
Il Cavaliere che contravveniva a questa regola veniva
punito con la perdita dell’abito per un anno e un giorno.
Mentre chi abbandonava il Baussant sul campo veniva
messo ai ferri per il resto della vita.
Perché vi erano norme così severe al riguardo di questo
vessillo?
Alcuni pensano all’esigenza di indicare chiaramente la
posizione del comandante in campo e di conseguenza il
centro di gravità del combattimento; non dimentichiamo
inoltre che finchè si vedeva sventolare il Baussant
sicuramente gli infedeli non stavano prevalendo.
Altri autori formulano invece ipotesi diverse da quelle
tattico-militari, ma che evocano invece spiegazioni magicoreligiose.
Nella Bibbia è riportata la battaglia di Refidim, combattuta
da Israele contro gli Amaleciti.
Mosè in quella circostanza salì su un colle e qui levò una
mano verso il Cielo mentre con l’altra impugnava il magico
bastone che già gli aveva dato la vittoria contro il Faraone;
e finchè Mosè stava così il popolo di Israele vinceva,
mentre se abbassava la mano gli Amaleciti prevalevano,
quasi che si interrompesse il magico legame tra Cielo e
Terra.
Nel Medioevo il bianco e il nero erano simboli molto in
auge, tanto è vero che numerosi racconti celtici ne parlano.
Nel Parsifal di Wolfram von Eschenbach, scritto ai primi del
Duecento, è riportato un Cavaliere di nome Feirefitz(che
vuol dire variopinto) il quale aveva la stranezza di essere di
due colori bianco e nero. Tale nome gli derivava dal fatto di
essere figlio del bianco e puro eroe solare, il Cavaliere
Gahmuret d’Angiò e della nera Dea lunare della morte
rappresentata dalla regina mora Belakane.
Bianco e nero uniti erano inoltre i colori della Luna, e
mentre il bianco veniva messo in relazione al suo aspetto
fertile, il nero richiamava le sue virtù occulte e la sua
misteriosa saggezza.
Per questa ragione alcuni autori abbinarono il bianco al
potere temporale (legato alla fertilità ed alla ricchezza) ed il
nero al potere spirituale (la saggezza e la conoscenza).
L’unione dei due colori fu riferita al possesso di entrambi
questi poteri (temporale e spirituale) tanto è vero che la
pelliccia di ermellino bianca e nera fu considerata la più
nobile tra tutte e venne adottata dai re e dagli imperatori
( personaggi di sangue reale).
Se immaginiamo una carica degli squadroni Templari con i
cavalli lanciati al galoppo ed il Baussant che garrisce in
testa, altre immagini affiorano alla mente.
Il cavallo lanciato al galoppo verso la Morte è simbolo del
Tempo e della Vita che scorrono rapidi, inarrestabili, verso
la prova finale ed il Baussant che mentre garrisce al vento
mostra alternatamente il bianco ed il nero richiama il
duplice volto della Grande Dea detta poi Dama dai
Cavalieri e Beata Vergine dai Cristiani, volto ora di vita ora
di morte.
La Nostra Signora (Notre Dame) è Signora di Vita nella
Morte e di Morte nella Vita, in quanto è lei che presiede alla
nascita, è Lei che insegna a vivere fedeli ad un ideale e per
questo a morire. Inoltre è sempre Lei che, nel momento
supremo della Morte, sta amorevolmente vicina ad ognuno
di noi e ci guida dolcemente verso il luogo dove andranno a
vivere i puri.
Anche la permanenza in Terrasanta, a contatto anche con i
seguaci del Vecchio della montagna, può aver fornito ai
Templari spunti di meditazione in merito al bianco e nero
del Baussant.
Bianco e nero infatti sono i colori del Regno di Dio, quel
Regno di cui Gesù ci aveva diffusamente parlato. Perché
però il bianco ed il nero sono i colori di questo Regno?
Il Regno è la realizzazione della volontà di Dio qui sulla
Terra e poiché tutto qui è misto, partecipa sia del bianco e
puro spirito sia della pesante ed oscura materia.
Per questo motivo il bianco ed il nero sono stati assunti
come i colori del nostro mondo. Realizzare qui il Regno non
può prescindere da una dura lotta tesa ad assoggettare la
nostra materia al puro spirito ed a far sì che entrambi fusi
nel Corpo di Gloria, come in un simbolico Baussant, operino
per la realizzazione della Volontà di Dio.
Bianco e nero dunque sono simbolo di guerra contro le
forze del male secondo quanto sancito dalla stessa parola
di Gesù.
Ognuno deve impegnarsi a fondo in questa guerra, sia il
povero, il debole, l’umile, sia il nobile, il Cavaliere, che
avendo ricevuto più doni deve donarsi senza riserve ed
aspirare ad una morte gloriosa nel nome di Gesù.
Bianco e nero era l’invito a combattere in nome di Dio,
invito a partecipare a quella infinita contesa che tutto
coinvolge, poiché si estende dalle bianche e luminose Aule
del Cielo( Aule degli eroi del Walhalla, dove le Walkyrie
portavano le anime scelte degli eroi) fino alle cupe viscere
della Terra.
Baussant rappresenta il Bianco del Cielo ed il Nero della
Terra, i due poli tra i quali si svolge l’esistenza umana.
In Cielo vi è San Michele, la Beata Vergine Maria, e le anime
dei Veglianti, coloro cioè che ci hanno preceduti e sono
morti combattendo eroicamente la propria battaglia; lassù
è la fonte delle nostre energie che vengono in nostro
soccorso quando le invochiamo con un cuore puro.
Qui sulla Terra noi combattiamo, ma in Cielo è la fonte del
nostro potere.
Guai ad interrompere il collegamento tra la Terra ed il Cielo,
e guai a quell’alfiere del Tempio che osi abbassare il
Baussant ,che rappresenta quindi l’axis mundi atto a tenere
aperte le comunicazioni tra Cielo e Terra.
La lancia è simbolo della fede del guerriero e della sua
volontà di sacrificio, per questo è da sempre considerata
un’arma nobile e molto onorata in Cavalleria; per questo è
un axis mundi.
Come già detto il termine Baussant si riferisce al mantello
pezzato del cavallo, non ci stupisca quindi l' avvicinamento
del vessillo al cavallo, perché vi è uno strettissimo legame
esoterico tra i due: entrambi concorrono a condurre il
Cavaliere verso l’ultima meta, verso la sua completa
realizzazione spirituale, dopo aver varcato i neri cancelli
della morte.
Noi viviamo qui sulla Terra ma se tendiamo al Divino e se
Dio vorrà, il Cielo sarà la nostra dimora.